Lotteria degli scontrini – Arriva la proroga, ecco cosa cambia

Slitta a febbraio l’inaugurazione della lotteria degli scontrini. Il governo avrebbe posticipato di un mese l’inizio delle estrazioni a premi legata all’emissione del documento fiscale, prevista a inizio gennaio. Diversi sono stati i problemi per fare partire l’iniziativa, volta a combattere l’evasione, fatti presenti da Confcommercio, a partire dall’inadeguatezza tecnologica dei registratori di cassa: prima di cominciare con la lotteria gli esercenti dovrebbero infatti essere in grado di potere leggere i codici elettronici necessari ad ogni consumatore per poter partecipare.

Secondo il responsabile Fisco per la Confcommercio, Vincenzo De Luca, “su 1,4 milioni di registratori telematici presso gli esercenti, solo 700 mila sono aggiornati per la lettura dei codici a barre necessari a partecipare alla lotteria.”

“Siamo solo a metà strada e riteniamo che una partenza azzoppata possa causare malumori e disservizi su consumatori ed esercenti – commenta il rappresentante di Confcommercio – oltre che a una distorsione della concorrenza perché alcuni negozi potranno sponsorizzare la loro adesione e altri no”.

L’associazione di categoria ha segnalato più volte i ritardi sull’adattamento tecnico delle casse, complicato dalle chiusure durante le festività, chiedendo a più riprese di rimandare la data di debutto della lotteria.

Rinvio che, secondo la Confcommercio, alla fine sarebbe arrivato con l’inserimento del posticipo della data nel decreto “Milleproroghe“. Ma di questo, a cinque giorni dalla teorica partenza, non c’è ancora la conferma né dal ministero dell’Economia né dal governo: nelle bozze circolate finora non sarebbe stata prevista la proroga che non si trova nemmeno nel comunicato dedicato al termine del Consiglio dei ministri.

Per De Luca la proroga non è resa necessaria soltanto per l’impreparazione di circa metà degli esercenti, ma anche per una questione di costi: “Oggi un registratore telematico costa in media 8-900 euro con punte di 1.500 euro. Il credito d’imposta al 50% ma entro un limite di 250 euro è insufficiente”.

Anche se il registratore di cassa non è l’unico canale tramite il quale rilevare la partecipazione del consumatore alla lotteria. Oltre al codice a barre, infatti, il codice lotteria a disposizione di ciascun cittadino comprende una stringa alfanumerica che può essere caricata manualmente tramite un’applicazione webpensata dall’Agenzia delle Entrate per quei prestatori di servizi (come artigiani, idraulici e via dicendo) che solitamente emettono una ricevuta cartacea.

Si tratterebbe secondo la Confcommercio, però, di una procedura farraginosa per i commercianti con un flusso di cassa giornaliero continuo.