Il faccia a faccia in tv tra Macron e Le Pen è durato circa 3 ore e mezzo in un confronto che vede i due alla “vigilia” del ballottaggio di domenica 24 aprile. L’immagine che è “passata è di una sfidante incerta che ha lasciato l’iniziativa al presidente uscente.
Quale che sia l’esito del ballottaggio delle elezioni presidenziali in Francia, è evidente che porterà ripercussioni indirette nell’ambito della Ue e nel nostro Paese. Ad ogni appuntamento elettorale degli Stati membri dell’Unione europea, analisti ed economisti ripongono particolare attenzione. Perché l’asset della macro-politica europea è naturalmente vincolato dalle posizioni interne dei Paesi che ne fanno parte. Vediamo quindi cosa è emerso dall’ultimo dibattito dei candidati francesi.
La questione russa
Marine Le Pen ha dichiarata la propria contrarietà sulle sanzioni alla Russia per gas e petrolio. Ha spiegato che non lo ritiene un buon metodo perché “non farà danni alla Russia ma ne farà alla Francia”. Emmanuel Macron la ha accusata di dipendenza dal potere russo ed ha parlato del prestito di 9 milioni di euro che le ha concesso un creditore vicino a Putin.
Macron poi rincara la dose e ricorda alla Le Pen (ed ai telespettatori) che è stata la prima a riconoscere l’annessione della Crimea alla Russia. L’affondo diretto poi agli interessi russi della candidata gli fa dire anche che lei “quando parla con la Russia, parla al suo banchiere”. Accusandola così, di non essere presente quando si devono prendere decisioni coraggiose: “è sempre stata ambigua su questo tema perché i suoi interessi sono legati a quelli russi”.
Nella sua replica la Le Pen spiega di essere d’accordo con le sanzioni adottate dalla Ue contro gli oligarchi russi, “l’unica alla quale sono contraria – dice – è quella sul blocco delle importazioni di gas e petrolio”. Poi la candidata ha espresso la sua “solidarietà e la compassione verso il popolo ucraino”, definendo “inammissibile” l’aggressione russa.
L’economia
Naturalmente Macron ha difeso le scelte fatte da presidente ma la candidata del Rassemblement National ha fortemente criticato la sua politica economica. Ha annunciato di voler “restituire ad ogni nucleo familiare, tra 150 e 200 euro al mense”, spiegando che i francesi non ce la fanno più a causa del crollo del potere d’acquisto. Tra le misure di rilancio dell’economia familiare la Le Pen ribadisce la promessa elettorale sulla riduzione dell’Iva, e aggiunge, parlando di pensioni che andarci a 65 anni “è un’ingiustizia insopportabile”.
Europa si, Europa no
Le Pen dice poi rivolgendosi al presidente uscente: “Non c’è un popolo europeo, non c’è una sovranità europea, è lei, Monsieur Macron, che vuole parlare di sovranità europea e non di sovranità francese”. Alludendo ad una posizione di sottomissione alla Ue.
Macron risponde dicendo: “Voi non lo dite, ma volete l’uscita della Francia dall’Unione europea”. E Le Pen controbatte: “Vogliamo cambiare l’Europa dall’interno e trasformarla in un’Europa delle nazioni libere e della cooperazione”. Ma a questo punto Macron dice: “quindi mentite su quello che proponete!”.
Prima i Francesi!
Marine Le Pen punta poi sul tema della “preferenza nazionale” in merito alle assunzioni dei lavoratori, ma Macron, che evidentemente la aspettava su questo punto, risponde laconicamente: “sarebbe la fine della libera circolazione di merci e persone…”.
I sondaggi dopo il dibattito
Secondo il parere degli intervistati emerge circa un 59% delle preferenze che indicano Macron come più convincente. Solo circa il 39% dichiara invece di essere persuaso dalle ragioni di Marine Le Pen. Il 2% degli intervistati non ha espresso parere o non ha risposto.
Foto: timesofindia.indiatimes.com