Mafia, corruzione, voto di scambio, tempesta sul vicegovernatore della Sicilia

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L’ormai ex vicepresidente della Regione Sicilia e assessore all’agricoltura, il leghista Luca Sammartino è accusato di corruzione nell’inchiesta sulle presunte infiltrazioni mafiose nel comune di Tremestieri Etneo (Catania). Sammartino era stato prima sospeso per un anno dalle funzioni pubbliche, poi dimesso.

Era presente alle riunioni col boss

Nell’operazione sono state disposte 11 ordinanze di misura cautelare all’indirizzo di funzionari comunali, imprenditori e esponenti politici. Il sindaco della cittadina, Santi Rando, figura tra le persone arrestate, accusato di aver fatto accordo con la famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano in cambio di voti.

Un pentito del clan Santapaola ha raccontato che Sammartino “era presente in alcune riunioni col boss”. Al leghista, che in passato era nel centrosinistra e in Italia Viva, sono contestati altri fatti risalenti al 2020, quando era deputato in Regione col Partito democratico. L’accusa è di aver promesso favori in cambio di voti per la candidata Caterina Chinnici, che è tuttavia estranea all’inchiesta.

L’ex vicepresidente siciliano, avrebbe poi corrotto dei carabinieri per bonificare i locali della sua segreteria e avrebbe tentato di ottenere informazioni sui procedimenti a suo carico.

Gli occhi puntati su Matteo Piantedosi

Sammartino si dichiara estraneo ai fatti ma nell’ordinanza di arresto è scritto che era “incline a commettere reati”, e che “ha alterato le regole di una onesta competizione elettorale”. Sulla vicenda, il senatore leghista Nino Germanà ha parlato di giustizia a orologeria. Ma adesso quello che molti si attendono è la mossa del ministro dell’Interno Piantedosi. In molti si chiedono se invierà la commissione d’accesso in consiglio regionale, come ha ordinato per il Comune di Bari.

Foto tratta ed elaborata da: Il Fatto Quotidiano