Con il programma di riqualificazione urbana Pigneto detto Priu Pigneto, dovevano essere realizzati tre interventi privati per il recupero di fabbricati esistenti e sei interventi privati su aree e fabbricati trasformabili, oltre a dodici opere pubbliche.
Di queste opere pubbliche sicuramente una delle più interessanti era la realizzazione del Centro Civico di via Gabrino Fondulo, a pochi passi da Piazza Roberto Malatesta, che doveva essere attuata a cura del Dipartimento Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana di Roma Capitale.
L’area in cui sarebbe dovuto sorgere il Centro Civico, era un’area privata, e sulla stessa insisteva un’officina meccanica ed un impianto di lavaggio auto, così che era stata inizialmente occupata da Roma Capitale in via d’urgenza con la Determinazione Dirigenziale 99/2004 e quindi espropriata con Decreto Dirigenziale 36/2007 dal Dipartimento IX. A seguito di gara con asta pubblica, nel giugno del 2006, era stata selezionata un’impresa appaltatrice, che successivamente aveva rinunciato all’esecuzione dell’opera pubblica, poiché la consegna dei lavori non era avvenuta nei termini previsti ed aveva così chiesto ed ottenuto la risoluzione del contratto.
Collegata alla costruzione del Centro Civico, vi era il parcheggio di pertinenza, realizzato come opera a scomputo da un privato, e che si trova al di sotto dell’attuale piazza pubblica pedonale. Il progetto prevedeva una diretta comunicazione fisica e funzionale tra il parcheggio interrato ed il centro civico. Il parcheggio ebbe il collaudo tecnico amministrativo nel 2008, ma non era stato progettato per essere autonomo, e conseguentemente proprio da progetto con una struttura priva dei requisiti per il superamento delle barriere architettoniche. Così non aveva potuto ottenere l’agibilità, grazie alla quale sarebbe stato possibile l’utilizzo del manufatto, anche in maniera indipendente e temporanea, rispetto alla costruzione del Centro Civico.
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con decreto 309/2015 “Disposizioni per il definitivo completamento dei programmi di riqualificazione urbana … legge 179/1992”, visti, il Decreto Ministeriale 21-dicembre-94 e la Delibera CIPE 23-aprile-1997, aveva stabilito i termini per l’utilizzo delle risorse ancora disponibili, ed il Dipartimento Simu, aveva indetto una gara d’appalto, aggiornando il progetto definitivo, ed adeguandolo alla normativa ed alla tariffa dei prezzi vigenti, stimando un incremento del 40%.
Arriviamo così al dicembre 2016 quando il Dipartimento Simu comunicava che a seguito dell’entrata in vigore del decreto legislativo 50/2016, recante il nuovo codice degli appalti, era necessario modificare le procedure di appalto e quindi porre a base di gara il progetto esecutivo, e conseguentemente tutte le attività
inerenti la realizzazione dell’opera del Centro Civico dovevano essere sospese in attesa di un formale riscontro in merito alla proroga ed alle risorse disponibili assegnate. Non era più possibile ricorrere all’appalto integrato e così diventava inevitabile un ulteriore allungamento dei tempi per l’affidamento dell’opera pubblica.
Ancora oggi, in base alle informazioni che siamo riusciti a reperire, saremmo in attesa di una definitiva indicazione, da parte di tutti gli enti coinvolti. In questi anni le proposte per l’utilizzo del bene sono state molte: come deposito e parcheggio per la Protezione Civile o per la Direzione Tecnica municipale; magazzino per i reperti archeologici depositati presso la Rampa Prenestina, in maniera da liberare quegli spazi per la scuola o altri servizi; ad uso commerciale dato a bando a privati.
Auspichiamo che il Municipio decida comunque di effettuare i lavori, che sembrerebbero essere di modesta entità, anche economica, per ottenere sia l’agibilità che l’uso effettivo del bene in tempi brevi, oltre a cercare di fare chiarezza finalmente, riguardo la possibilità di costruire, o no, il Centro Civico.
-> Pubblicato su I Fatti area Metropolitana Ed. Luglio 2022 <-