Marche: L’ospedale di Bertolaso chiude, vergognoso Flop da 18 milioni
Ammettiamo che Bertolaso non ci fosse simpatico già dalla memoria storica per gli Abruzzesi. Durante il Terremoto e poco dopo, ricordiamo le promesse fatte e mai mantenute. Quando lo abbiamo visto senza mascherina in piena fase 1 raccontare le sue gesta e il progetto di un ospedale tutto nuovo per Coronavirus, sapevamo che saremmo andati in contro ad una nuova farsa mediatica.
Chiude l’ospedale tanto voluto per non ci è chiara quale reale emergenza.
Dieci giorni di vita, tre pazienti, trentaquattro tra medici e infermieri, dodici milioni di euro.
Il Covid Center di Civitanova Marche era una struttura pensata quando il sistema sanitario sembrava sul punto di crollare, a metà marzo, poi vittima di svariati ritardi in sede di lavori e infine inaugurata quando la pandemia ormai era finita, tra le proteste dei medici obbligati ad andarci a lavorare in aggiunta al proprio orario di lavoro. Il solito schifo vergognosissimo.
APPALTI, APPALTI, APPALTI.
Guido Bertolaso, positivo al coronavirus è stato in piena campagna emergenziale ( Senza che nessuno lo volesse veramente ) e realizza con il contributo dell’Ordine di Malta l’astronave ospedaliera ( Da lui stesso definita l’astronave)
L’ennesima struttura che non si utilizzerà se non per una apocalisse Zombie.
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I numeri parlano chiaro. Un solo paziente, l’ultimo dopo due tamponi negativi, è stato mandato via nel pomeriggio e non sono in programma altri trasferimenti.
Restano in servizio gli uomini della vigilanza privata a sorvegliare i macchinari (non tutti, alcuni, presi in affitto, torneranno indietro) e gli addetti alle pulizie. Via anche le medicine e «i materiali deperibili.
Il direttore dell’Area Vasta della provincia di Macerata Alessandro Maccioni dice che si tratta di uno standby. Forse sperano veramente che la morte si appresti a prenderci pur di poter dire che l’opera è stata compiuta.
Quella marchigiana è la seconda impresa anti-Covid fallita da Guido Bertolaso: dopo quello di Milano, il caso di Civitanova si presenta come una nuova conferma di una linea che è apparsa «incomprensibile». Una operazione sconsigliata anche dai medici ma non dagli Scienziati del Governo che tanto amano la speculazione inutile.
Era veramente necessaria questa struttura? No. Come in Lombardia anche le Marche hanno deciso di non investire in strutture già esistenti e chiuse da pochi anni. Una raccolta fondi ballerina, gestita dall’Ordine di Malta che tramite un conto corrente ha messo a disposizione ai cittadini e alle aziende la possibilità di contribuire alla donazione.
Poche le adesioni. Circa 9 Milioni sono stati “Donati” da Banca d’Italia, che certamente non è un istituto di credito privato.
Altri debiti inutili.
Inoltre, 4 milioni per le utenze e la gestione e altri 2 milioni per il futuro smantellamento totale di un’opera da sempre concepita come provvisoria. Rimaniamo perplessi.
BERTOLASO, DAL CANTO SUO, sta proseguendo il suo giro d’Italia in qualità di esperto di emergenze: dopo i disastri di Milano e di Civitanova, attualmente è in Sicilia, evocato dal governatore come coordinatore del progetto sicurezza regionale in vista di una non meglio definita «fase due e mezzo». Ridicolo.
L’ex capo della protezione civile ai tempi del terremoto di L’Aquila lavora da Trapani, dove ha ormeggiato la barca a vela che usa come dimora. Ci piacerebbe fargli una visitina.
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