Marina Berlusconi critica la politica di Trump e dà uno scossone al governo

La presidente di Fininvest entra a gamba tesa con un intervento da leader politico, piuttosto che da imprenditrice. Attacca la politica isolazionista del presidente USA, spara a zero contro la concorrenza sleale delle Big Tech e ammonisce: “La pace in Ucraina non può essere la resa di Kiev”. Affermazioni che hanno scosso la destra di governo e aprono a una doppia chiave di lettura: Un avviso a Giorgia Meloni e la possibilità di un futuro nella politica dei Berlusconi.

Affermazioni che inducono a riflettere

Le paure di un’America di Trump che si sposta verso l’isolazionismo, la concorrenza sleale delle Big Tech e il rischio dell’irrilevanza europea nel processo di pace in Ucraina. Marina Berlusconi solleva temi di forte impatto politico. Un intervento da leader che non riscuoterà il gradimento né di Giorgia Meloni né di Antonio Tajani e che ravviva le voci sul possibile ingresso dei Berlusconi in politica.

Segnali

In effetti, a voler fare le pulci, agli ultimi eventi di Marina Berlusconi, non sono mancati certi segnali. Dalle dichiarazioni sulla vicinanza al centrosinistra sui diritti civili, al pranzo con Draghi, fino alle voci di corridoio sui sondaggi commissionati dal fratello Pier Silvio.

Il pericolo (per gli USA) di tirare la corda

Marina Berlusconi attacca quindi la strategia di Trump, le accuse sono chiare: starebbe minando l’unità occidentale. “Alcune sue mosse – dice – hanno portato vantaggi immediati agli USA, ma la pressione costante sugli alleati, col tempo si ritorcerà contro l’amministrazione americana”. E avverte: “Spero che il principale garante dell’Occidente non abbia ora un presidente che vuole rottamarlo”.

La guerra in Ucraina

In merito alla guerra in Ucraina, la presidente Fininvest critica apertamente un compromesso a ribasso tra Trump e Putin. “La pace non può significare la resa di Kiev”. E critica l’Unione europea: “Se verrà esclusa dai negoziati, dovrà fare una seria autocritica”.

Le Big Tech, i matrimoni gay, la cittadinanza

Marina Berlusconi va giù duro anche contro le Big Tech, colpevoli a suo dire, di concorrenza sleale e di aver imposto quella che definisce: la dittatura dell’algoritmo. Sulla questione italiana invece, afferma apertamente il suo favore verso i matrimoni gay. Precisa però di essere contraria alla maternità surrogata. Infine dichiara di essere aperta a una cittadinanza concessa per gradi. Tutti elementi che agli osservatori sono apparsi come un preludio all’ingresso nella politica.

Antonio Tajani

Il leader di Forza Italia, Antonio Tajani getta acqua sul fuoco e ai giornalisti che gli chiedono un commento sulle parole di Marina Berlusconi risponde senza entrare nel merito. “È una imprenditrice, può dire quello che vuole, ha parlato e dice quello che vuole giustamente, non è che deve essere sempre tutto interpretato in chiave politica o interna al partito”. Il vicepremier poi, sul sostegno economico ha dichiarato: “non ci hanno mai fatto pesare questo, né noi ci siamo mai sentiti prigionieri di questo”.

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