Ambiente ed ecologia: metà della popolazione mondiale è esposta all’inquinamento
Nonostante il lockdown che ha interessato e sta ancora interessando molte nazioni del mondo, la qualità dell’aria sembra non migliorare e metà della popolazione mondiale è esposta a un inquinamento atmosferico crescente.
Tra il 2010 e il 2016, un forte incremento di inquinamento si è registrato in India e in Africa centro-settentrionale, dove le industrie non dispongono di filtri moderni o linee guida come quelle europee.
Lo studio è stato condotto dalla rivista Climate and Atmospheric Science dall’università dell’Exeter, con il supporto dell’OMS.
Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale Sanità) almeno 4 milioni di persone all’anno muoiono a causa di complicazioni derivate dall’intossicazione di aria inquinata.
I livelli di inquinamento sono ben cinque volte superiori a quelli consentiti, in alcune aree del pianeta ed anche nei paesi occidentali dove si stanno applicando politiche ambientali sempre più stringenti.
Nei paesi poveri c’è un basso efficientamento energetico per le industrie, quanto le case, che ancora si scaldano con carbone e gasolio, lo smaltimento dei rifiuti che vengono solitamente bruciati senza criterio, la deforestazione incontrollata e la desertificazione di nuove aree che vengono invase dalla polvere che viene così inalata nei polmoni.
Una situazione che rischia di degenerare e rendere vani gli sforzi delle nazioni occidentali di conformarsi a uno stile di vita ecologico, qualora non si istruisse anche i paesi più poveri a fare altrettanto, magari stanziando anche dei fondi per migliorarne le capacità energetiche.
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