L’ennesima morte di un senza fissa dimora è avvenuta l’altro ieri. Si chiamava Vasile ed è stato rinvenuto in un sotterraneo di un edificio allo Scalo.
La Comunità di Sant’Egidio, fa un comunicato che ripercorre una situazione tragica. Negli ultimi 3 mesi, oltre a Vasile, anche Vassilli e Giovanni sono scomparsi dopo che per anni erano senza un tetto.
Negli ultimi due anni, sono state registrate ben 7 morti e “non si può far finta di niente e passare oltre senza fermarsi”.
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La Comunità, rivolge quindi un appello urgente ai cittadini perché, come scrivono, ognuno può fare un gesto solidale.
Solidarietà non è solo fermarsi davanti a chi vive per strada ed offrirgli un aiuto, ma anche, segnalare situazioni di persone in estrema povertà, e senza fissa dimora, direttamente alla Comunità o, attraverso la pagina Facebook “Sant’Egidio Monterotondo”.
Un appello urgente, e operativo, è rivolto al Comune ed a tutti coloro che possono trovare rapide soluzioni per potenziare: l’accoglienza, il recupero e l’integrazione delle persone senza fissa dimora e, non per ultimo, l’accesso ai servizi sanitari di base. Fondamentali per la protezione di queste persone.
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Nel concludere, la Comunità di Sant’Egidio, oltre a rivolgere un pensiero per chi è più debole e fragile, anche a causa della pandemia dal coronavirus, chiede “di individuare locali adeguati per accrescere il numero di posti disponibili per l’accoglienza delle situazioni di emergenza oltre a quelli già disponibili nel Centro di Accoglienza di Via E. Riva messo a disposizione dal Comune e gestito da Sant’Egidio Monterotondo.”
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