di Maria Cristina Marocchi
E’ stato un nuovo percorso per il Tenente Sframeli che fino a pochi mesi prima era Comandante ed Insegnante della Scuola Allievi di Reggio Calabria, giornalista, ed è stato decorato Medaglia d’Oro Mauriziana al merito, nonché della distinzione onorifica di Cavaliere ed Ufficiale al merito della Repubblica Italiana, entrambe le medaglie conferitele personalmente dal Presidente della Repubblica.
L’evento al Campidoglio è stato organizzato da Paola Vegliantei, Presidente sia della Sez. Salvo D’Acquisto veterani militari dello sport che della Sez. di Civitella San Paolo e Fiano Romano Ancfargl, che ha iniziato il convegno con il saluto ed il ringraziamento al Consigliere capitolino Andrea De Priamo che ha dato la possibilità di effettuare il tutto nella stupenda sala che ha potuto accogliere più pubblico. Parecchi i relatori della situazione: Pino Masciari, ex imprenditore e vittima della Ndrangheta, l’Avvocato Roberto Catani, Presidente dell’Associazione Legalità organizzata, Francesco Carbone, Presidente dell’Associazione Governo del Popolo APS, l’Avvocato Virginia Cerullo, Cassazionista e Corti Superiori Segretario dell’Associazione Governo del Popolo APS Contro la Mafia sempre, Ettore Lembo, giornalista.
L’occasione è stata una grande presentazione con grandi personaggi intervenuti e con molti interrogativi che non hanno dato importanza solo all’eccellente libro ma hanno dato voce a ciò che avviene intorno e quasi sempre tenuto nascosto all’opinione pubblica dalla comune informazione assoggettata al “politicamente corretto” che invece spesso dovrebbe essere combattuto per la verità. Tutti i relatori sono stati perfetti ma Pino Masciari ha veramente commosso tutti, eccellente la sua forza che ha sfidato la malavita organizzata e per questo ha dovuto rinunciare alla propria vita e alla propria libertà. Da solo ha denunciato, combattuto, ricercato la verità fino a far condannare oltre quaranta persone, dalla piccola manovalanza della Ndrangheta fino ai massimi vertici dell’organizzazione e della cupola politica che spesso si lega alla delinquenza.
Dal ’97 è entrato con la sua famiglia nel Programma speciale di protezione e hanno dovuto abbandonare la loro casa e la loro terra. Niente più lavoro e affetti, niente più Calabria, ma una continua serie di spostamenti che sembrano un abbandono continuo e prolungato. Il coraggio di un uomo che, sfidando tutta la criminalità organizzata non solo la Ndrangheta, ha perso tutto ma ha conquistato la società civile che interviene numerosa e solidissima in sua protezione, quasi come una scorta che vuole andare avanti per tutti non solo per uno.
La presentazione è stata conclusa dallo stesso Sframeli dove ha spiegato che il libro è diviso in tre parti: una prima in cui si cristallizza un momento storico, una seconda parte in cui si dà voce alle vittime, ai carabinieri, alle forze dell’ordine, alla magistratura ed infine una terza parte in cui vi sono delle domande sul perché del fenomeno mafioso. La lotta alla mafia bisogna farla sempre. Si deve mettere l’anima in tutto ciò che è il futuro migliore per i nostri figli. I giovani devono conoscere e poter gestire al meglio il fenomeno. È un dovere di tutti, nessuno escluso. La redazione vuole ringraziare Paola Vegliantei per l’invito a questo evento che ha interessato