Multa da 500 euro a Roma per chi discrimina LGBTQIA+

La proposta è stata ufficialmente presentata in Assemblea Capitolina a poche ore dal Pride di Roma, dal M5S. Una multa di 500 euro a chi discrimina le persone Lgbtqia+. Una proposta avanzata dal Partito Gay di Fabrizio Marrazzo trasformata in delibera dal M5S.

Contro le discriminazioni

Il Consiglio comunale discuterà un’iniziativa che ha già trovato riscontro in altre località. La proposta è chiara:  sanzione di 500 euro per chi dovesse compiere atti di violenza fisica o verbale contro persone lesbiche, gay, trans o appartenenti alla comunità LGBTQIA+.

Il portavoce del Partito Gay, Fabrizio Marrazzo, aveva recentemente denunciato di aver subito un’aggressione in via Nicola Zabaglia a Testaccio, di fronte a un murales arcobaleno che era stato vandalizzato più volte. Marrazzo ha raccontato: Erano in due, ventenni. Stanno per identificare il secondo dopo aver già identificato il primo. Se questa proposta passasse, verrebbero multati entrambi di 500 euro”.

Smettere di odiare

La proposta di delibera di Marrazzo è sostenuta dal M5S di Roma, con Paolo Ferrara primo firmatario. “A Roma bisogna smettere di odiare,” affermano congiuntamente Marrazzo e Ferrara, vicepresidente dell’Assemblea Capitolina. “Con questa delibera contro l’odio razziale, etnico, religioso e di genere vogliamo dire basta a chi incita alla discriminazione e alla violenza, anche online. “Colpire con sanzioni certi comportamenti ha il fine è impedire la presenza sul territorio della città alle organizzazioni e alla propaganda di idee fondate sulla presunta superiorità di alcune persone su altre”. La cofondatrice e legale del Partito Gay, Marina Zela, si è resa disponibile a partecipare alle audizioni in commissione per supportare la definizione della migliore applicazione della sanzione. Nel rispetto delle competenze, dello statuto e dei regolamenti del Comune di Roma.

Il sostegno

L’ex sindaca Virginia Raggi, la coordinatrice romana del Movimento Linda Meleo, il consigliere Daniele Diaco e il consigliere della Civica Raggi, Antonio De Santis, hanno firmato l’atto. La richiesta alla giunta Gualtieri è di “vietare su tutto il territorio di Roma Capitale, comprese piattaforme online e profili correlati, la diffusione di idee di superiorità, di odio razziale, etnico, sessuale, di genere o sulla disabilità. Si propone inoltre di vietare l’istigazione a delinquere e l’attuazione di atti discriminatori e violenti per tali motivi”. Lo scopo è far diventare Roma “un laboratorio nazionale sui diritti LGBTQIA+. Dopo il fallimento della legge contro l’omobitransfobia al Senato. Mi auguro che questa proposta trovi il più ampio consenso tra tutte le forze politiche di maggioranza e opposizione”, ha sottolineato Marrazzo.

Il Partito Gay nel 2022 e 2023, ha inviato la proposta a 7.900 Comuni italiani e alle Regioni, ottenendo approvazioni in dieci comuni, tra cui Monterone nel lecchese, Madonna del Sasso in provincia di Verbania e Caltagirone nel catanese. Il Partito Gay vorrebbe inoltre istituire una Giornata contro l’omobitransfobia, in parallelo con la Giornata Mondiale del 17 maggio, sottolineata da campagne di sensibilizzazione.

Foto: SenzaBarcode

 

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