CoopAeL: Tor Marancia salva gli invisibili
L’inverno è alle porte, molte famiglie si preparano a festeggiare il Natale (in misura ridotta si intenda), gli impianti di riscaldamento di ogni condominio sono attivi già da novembre, qualcuno in altri periodi senza pandemie globali avrebbe già prenotato la immancabile settimana bianca, qualcun altro non aspettava altro che sfoggiare con orgoglio la propria pelliccia. Il periodo invernale è ormai per la maggior parte della popolazione occidentale un cambio di abitudini, usanze, atteggiamenti, ricorrenze con cui si scandisce ritualmente il passaggio di stagione, non è certo un problema tra la vita e la morte. A Roma il protagonista delle problematiche invernali che ha spazio sulle prime pagine dei giornali e aperture di notiziari sembra essere il solito “spelacchio” e le vicissitudini futili che gravitano attorno ad esso.
Eppure c’è un esercito invisibile, a volte senza trincea per ripararsi, che lotta per la sopravvivenza. Sono i senzatetto, gli emarginati, i meno fortunati, i vagabondi che sanno che ogni inverno potrebbe essere l’ultimo. A volte vivono nell’ombra, a volte recano fastidio ai benpensanti, a volte sono i catalizzatori del disagio sociale. Fortunatamente non per tutti loro sono invisibili, e quando la temperatura scende sotto lo zero, alcune associazioni che tengono viva la torcia della sensibilità umana sono pronte a intervenire. Quello che succede ogni anno in un quartiere romano è esemplare.
La Cooperativa Sociale Ambiente e Lavoro Onlus gestirà anche quest’anno le attività all’interno dell’ Ipab. Per il secondo anno consecutivo, sarà questa Cooperativa a gestire il Servizio di accoglienza H15 (18:00-09:00) all’interno della struttura situata nel quartiere di Tor Marancia.
Martedì 8 dicembre è ripartito il Piano Freddo del Municipio VIII presso l’Istituto Romano di San Michele, situata in piazzale Tosti. Presenti all’apertura del centro erano il Presidente del Municipio VIII Amedeo Ciaccheri, l’Assessore alle Politiche Sociali Alessandra Aluigi e il Direttore della direzione socio-educativa Alessandro Bellinzoni.
Il servizio, finanziato dal Municipio, ha l’obiettivo di realizzare un punto di riferimento sul territorio che offra: accoglienza, soddisfacimento dei bisogni primari, orientamento a carattere sociale a senza dimora, uomini e donne, con gravi problematiche psico-sociali e fragilità sanitarie, segnalati dai Servizi Sociali Municipali.
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Presso il Centro di accoglienza h15 queste persone troveranno un posto dove trascorrere la notte, un pasto caldo (cena e colazione), sostegno e supporto psicologico, orientamento e informazione verso i servizi del territorio volti all’inclusione sociale. Non solo un servizio di accoglienza notturna, ma la realizzazione di uno spazio d’ascolto e dialogo e l’avvio, grazie all’aiuto di una equipe impiegata, di un percorso di recupero delle capacità di autonomia. L’obiettivo della Cooperativa riguarda l’organizzazione di un servizio che mira ad andare oltre la logica emergenziale attraverso interventi strutturati.
In merito al Covid 19 – che ha aumentato le criticità sociali presenti – il Presidente della Cooperativa, Costantino Giustozzi, ha dichiarato: “La struttura di Piazzale Tosti rappresenta un presidio sociale utile per tutto il territorio. Il nostro lavoro è quello di segnalare le problematiche che emergono ai servizi sociali territoriali, creando una rete di supporto in grado di contrastare i fenomeni drammatici che si manifestano nella nostra città. Con la pandemia abbiamo visto un netto aumento delle domande di inserimento nei centri e una crescita esponenziale delle richieste di aiuto giunte alla nostra Cooperativa. È aumentata la platea degli utenti che hanno bisogno di noi: donne e uomini di età e provenienza differenti che hanno difficoltà a procurarsi un pasto, a sostentare i loro familiari o se stessi, o che non hanno un luogo dove dormire.
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Con il lockdown la necessità di avere una casa dove poter stare è diventata un dovere e c’è bisogno di queste strutture dove poter offrire un’assistenza e scongiurare l’aumento dei contagi. Per questo è fondamentale il lavoro che sul territorio svolge il terzo settore: un lavoro di mutualismo, associazionismo e supporto psicologico che aiuta a segnalare le problematiche presenti e talvolta non note alle istituzioni. Con quest’ultime è necessario mantenere un dialogo costante, utile a rafforzare il senso di comunità. Nessuno deve restare indietro, nessuno va lasciato solo, ancora di più in questo periodo di pandemia e di profonda crisi sociale ed economica”.
Iniziative come queste sembrano essere le uniche luci del Natale.
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