Mussolini contro Mussolini sulla maternità surrogata

maternità surrogata

Alessandra Mussolini ha illustrato ai giornalisti nella sede del Parlamento europeo a Bruxelles, la propria posizione in materia di maternità surrogata.

Una posizione chiara

La Mussolini scandisce a chiare lettere che “l’utero non è diritto pubblico, è organo del nostro corpo e privato. I diritti dei minori sono universali, incluso quello al riconoscimento della filiazione. Il Parlamento Europeo esorta gli Stati membri a registrare gli atti di nascita indipendentemente dal modo in cui il figlio è stato concepito o è nato e dal tipo di famiglia da cui proviene. Sia esso figlio di un genitore unico, di una coppia di fatto, di una coppia sposata o di una coppia che ha contratto un’unione registrata. Compreso il figlio con genitori dello stesso sesso o adottato in uno Stato membro da uno o due genitori”.

Questo prevede un emendamento al rapporto della commissione Libe sulla situazione dei diritti fondamentali nell’Ue nel 2022 e 2023, presentato dalla vice capodelegazione di Forza Italia Alessandra Mussolini (gruppo Ppe). La Mussolini è “relatrice ombra” sul rapporto, poiché la relatrice ufficiale è Katarina Barley, dell’Spd, gruppo S&D.

Il Diritto Universale alla filiazione

L’eurodeputata poi spiega ancora: “Il diritto alla filiazione, allo status del bambino è un diritto universale. Prescindendo dal nucleo familiare che lo genera. La famiglia non può incidere su un diritto individuale universale”. A chi poi le fa notare che in Italia la maggioranza è orientata differentemente, Alessandra Mussolini replica che “l’Unione europea ha il ruolo di armonizzare le leggi e le norme tra gli Stati Membri”. La Ue, aggiunge ancora, “incentiva al raggiungimento dei Diritti Civili, che sono individuali”.
Conclude poi ribadendo che “Non può diventare un fatto pubblico, è un fatto privato. L’utero della donna non è diritto pubblico: è un organo nostro, privato, personale, del nostro corpo. Il diritto può solo lambire l’isola della famiglia, non possiamo inserirci troppo nel nucleo familiare. I bambini devono essere difesi da tutto e da tutti, a prescindere. Noi siamo in Europa e l’Ue funge da sprone e da stimolo”.

Contro la procura di Padova

Solo pochi giorni fa Alessandra Mussolini si era scagliata contro la procura di Padova. “Quello che è successo a Padova, da parte della Procura, che ha impugnato gli atti di nascita di bambini nati da coppie omoaffettive, è indegno di un paese civile”. La Procura di Padova aveva impugnato 33 gli atti di nascita, registrati dal sindaco Sergio Giordani, dal 2017 a oggi, per riconoscere ai figli delle coppie omogenitoriali gli stessi diritti degli altri. La Mussolini aveva inoltre affermato: “E’ come andare a buttare una bomba in una famiglia e, guarda caso, va a colpire solo i bambini”. Poi conclude : “…Si è spezzata e si tenta di spezzare una catena di affetti consolidata”.

Rachele Mussolini prende le distanze

La consigliera comunale a Roma di Fratelli d’Italia, Rachele Mussolini ha commentato le dichiarazioni di Alessandra.
“Conosco solo dagli organi di stampa le opinioni di mia sorella, cambiate, anche radicalmente su certi temi, perché purtroppo da tanti anni non abbiamo rapporti, pur volendole io sempre bene. Non entro nel merito di quello che ha espresso. Personalmente sono assolutamente contraria all’utero in affitto, sebbene sia palese che i bambini tutti abbiano sempre gli stessi diritti”.

Poi Rachele Mussolini parla della sorella e aggiunge: “Nella vita tutti possono cambiare idea e, da persona democratica, mi fa piacere che Alessandra sia libera di esprimere opinioni non condivise dalla quasi totalità dei suoi colleghi di partito”.

Una frecciatina con l’invito implicito “a cambiar parrocchia”

“Credo che qualora si cambi idea in maniera così repentina su temi come la maternità surrogata, su cui siamo davvero tutti allineati nel centrodestra – dice Rachele – forse ci si dovrebbe porre domande sull’appartenenza a un partito. Poiché questo potrebbe non essere più la sua comunità politica di riferimento. Credo che mia sorella sia ormai arrivata a un punto in cui può dire tutto quello che le pare… Ma è una questione di rispetto e, queste sue opinioni, non escludo possano scioccare gli esponenti della sua comunità politica e le persone che all’epoca la votarono”.

Fonte: AdnKronos
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