La Parola all’erborista
Rubrica di erboristeria a cura del Dott. Francesco D’Ambrosio
Ansia – Stress – Depressione? La soluzione arriva dall’Africa
Stiamo vivendo un periodo molto difficile, con non poche preoccupazioni che hanno minato il nostro quotidiano vivere e per quanto forti possiamo essere, il nostro sistema nervoso va in tilt. Ho trovato, a riguardo, una nuova pianta interessante da proporvi, la Griffonia, nome in latino Griffonia simplicifolia, è una pianta appartenente alla famiglia delle Leguminose, originaria delle regioni tropicali dell’Africa centro-occidentale, diffusa soprattutto in Ghana, Costa d’Avorio, Togo.
È un arbusto legnoso di grandi dimensioni che può raggiungere i 4 metri di altezza; predilige le zone umide, i fiori con il calice e la corolla di una gradevole tonalità di verde, riuniti in infiorescenze a grappolo, i suoi semi sono simili ai nostri fagioli racchiusi in baccelli: infatti è anche chiamata “fagiolo africano”.
La parte di pianta farmacologicamente interessante ricca di principi attivi, è costituita proprio dai semi contenuti nei baccelli; vengono raccolti a completa maturazione, quando i semi hanno un colore nerastro, e la maggiore concentrazione di principi attivi.
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L’interesse verso questa pianta in Europa è relativamente recente, ed è legato al fatto che la Griffonia è ricca di triptofano, l’aminoacido precursore della serotonina, un neurotrasmettitore coinvolto nel miglioramento dell’umore, della qualità del sonno, del ciclo sonno-veglia, del controllo della soglia del dolore, della termoregolazione corporea, della sessualità, della regolazione dell’appetito.
Negli anni ’80 in America ci fu un vero e proprio abuso di Triptofano sintetico con conseguenti controindicazioni e questo spinse la ricerca a trovare fonti naturali di questo aminoacido, alternative ai prodotti di sintesi, e fu così che si scoprirono le virtù della Griffonia, una pianta tropicale appartenente alla medicina tradizionale africana, che entrò di prepotenza a far parte del bagaglio della moderna fitoterapia occidentale.
Oggi sappiamo che la Griffonia è ricca di 5-idrossitriptofano (5-HTP), un aminoacido essenziale precursore diretto della serotonina, un importante neurotrasmettitore del sistema nervoso, implicato in particolare nella regolazione dell’umore, del senso di fame e del sonno: ricordiamo che la serotonina è a sua volta un precursore della melatonina, la cui concentrazione è determinante per la fisiologia del sonno e per la regolazione del ciclo sonno-veglia.
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I neurotrasmettitori sono sostanze prodotte dall’organismo a livello delle cellule nervose (neuroni), allo scopo di far comunicare le cellule stesse fra loro: i neurotrasmettitori veicolano le informazioni, che da una cellula nervosa possono così trasmettersi alla successiva.
Se potessimo osservare una cellula nervosa, noteremmo che essa è fornita da un lato di numerose ramificazioni chiamate dendriti, e dalla parte opposta di una propaggine allungata che termina anch’essa con varie ramificazioni.
Se mettiamo in serie due cellule nervose in modo da farle combaciare con i dendriti della successiva, e proseguiamo così con altre cellule, otteniamo una successione di cellule nervose che si sfiorano con le loro ramificazioni.
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A livello di questi punti di sfioramento chiamate sinapsi, dove non vi sono punti di vero contatto, transitano delle sostanze chimiche, i neurotrasmettitori, che mettono in comunicazione i neuroni fra loro e rendono possibile il passaggio dell’impulso nervoso fra una cellula e l’altra.
Nel caso del neurotrasmettitore serotonina, il nostro organismo la sintetizza partendo dall’aminoacido essenziale triptofano che l’organismo umano non è in grado di produrlo direttamente e quindi va ricercato nella nostra alimentazione; il 5-HTP è un passaggio intermedio di questa sintesi perciò, mediante l’assunzione di Griffonia, ricca di 5-HTP, è possibile incrementare in modo naturale i livelli di serotonina nell’organismo.
I disturbi dell’umore, l’insonnia e i disturbi alimentari possono essere causati da un difetto di funzionamento nella trasmissione degli impulsi nervosi fra i neuroni; questo difetto è spesso originato da carenza di serotonina, quindi l’integrazione con Griffonia favorisce la produzione endogena di questo neurotrasmettitore, ripristinando una condizione di normalità.
L’efficacia dell’estratto dei semi di Griffonia simplicifolia nel migliorare l’umore è stata ormai dimostrata da numerosi studi e sperimentazioni cliniche, realizzati a livello internazionale.
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La Griffonia è, infatti, oggi utilizzata per il trattamento di depressioni lievi o moderate, anche associate ad ansia, nelle depressioni stagionali, nell’insonnia e nei disturbi del sonno che così di frequente sono associati ad alterazioni del tono dell’umore. L’uso della Griffonia si è rivelato utile anche nel contrastare la fame nervosa, che provoca spesso un desiderio incondizionabile di cibo, in particolare carboidrati, e in modo specifico degli zuccheri semplici contenuti nei dolci.
È importante sottolineare che il 5-HTP fornito dalla Griffonia non ha evidenziato, anche a dosaggi elevati, alcuna controindicazione od effetto collaterale; la Griffonia presenta inoltre l’indubbio vantaggio di non indurre assuefazione o dipendenza.
Concludo dicendo… Ce la faremo, io ci credo!
Pubblicato su “I FATTI Area Metropolitana” Edizione di Marzo 2021