Nerola elegge il sindaco con soli 37 voti in più

Nerola elezioni

I più avvezzi al gioco d’azzardo osserveranno che alla roulette non esiste il numero 37. In questo caso però è stato proprio il numero 37 a far gridare en plein al vincitore.
Com’è noto Nerola ha eletto il nuovo sindaco, Domenico Lelli è risultato il vincitore della tornata elettorale per il rinnovo dell’amministrazione del paese. Lo “scontro” tra le due liste in campagna elettorale è stato di quelli che non risparmiano frecciate e accuse. Chi è sopravvissuto meglio ha vinto le elezioni, ma non è stata una vittoria eclatante, i due contendenti hanno vissuto un testa a testa da fotofinish. Il neoeletto sindaco ha vinto “per un’incollatura”, o per meglio dire, per una manciata di voti.

Elettorato diviso

Il paese si è letteralmente diviso per assegnare “l’eredità Granieri“, la sindaca uscente, ad uno o all’altro candidato.
In queste elezioni gli aventi diritto erano 1.591. Di questi, 1.255 si sono recati ai seggi, cioè il 78,88%. Le schede nulle sono state 22 e soltanto 10 quelle lasciate in bianco. Non ci sono state schede contestate nel corso dello spoglio.

La lista numero 2 Il Bene in Comune che sosteneva Domenico Lelli ha incassato 630 preferenze, pari al 51,51% dei voti validi. Ottenendo così 7 seggi in Comune.
La lista numero 1 Nerola e Acquaviva – per la tradizione per il futuro sostenitrice di Marco Corradi ha invece ottenuto 593 voti, pari al 48,49% delle schede valide. Guadagnando 3 seggi in Comune.

Non occorre un consumato matematico per conteggiare la differenza, solo 37 voti hanno spostato l’ago della bilancia. Mai prima d’ora Nerola aveva avuto un equilibrio così marcato nella scelta del primo cittadino.

Non commettiamo errori di valutazione

Una vittoria di Pirro quindi? Non esattamente, poiché vanno valutate con attenzione le ragioni di questa divisione. Quando il corpo elettorale sceglie in maniera schiacciante un candidato, il segnale che probabilmente ne deriva è che non ci sono idee, non esistono opzioni valide. Forse allora gli elettori si adagiano allo “status quo” senza provare neanche a migliorare le cose o cercare una possibile alternativa. Ben diverso è invece quando gli elettori piuttosto che appiattirsi alla politica consueta, provano a vedere oltre il muro. (soprattutto in una comunità relativamente piccola).

Se entrambi i candidati sono considerati eccellenti la “corsa” sarà per forza di cose, una competizione alla pari. E’ quindi un evento di valore rilevante quanto accaduto per i cittadini nerolesi. Ci sarà una maggioranza di governo di sicuro peso politico, controbilanciata da un’opposizione di altrettanto valore politico. Solo questo dovrebbe essere di buon auspicio per il paese!
Ora i timori e le rivalità certamente troveranno la via giusta per la collaborazione e quei 10 seggi rappresenteranno una vittoria corale per tutti gli abitanti di Nerola, almeno questo è l’augurio generale. E’ tempo di “riporre le armi” e iniziare a costruire, perché come hanno affermato entrambi i candidati, chiunque avesse vinto sarebbe stato il sindaco di tutti!