Nel rispetto del silenzio elettorale, non tratteremo argomenti diretti in merito ai candidati alla carica di primo cittadino che ha interessato Nerola come tanti altri Comuni del Paese. Fare il punto però si può, senza entrare in merito alle ragioni dei contendenti.
I comizi conclusivi
Ieri sera si sono conclusi i comizi elettorali e gli aspiranti sindaci hanno “gridato” alle piazze le proprie idee e le proprie ragioni, non risparmiando per l’ennesima volta, frecciate e veleni all’indirizzo dell’avversario. Stando alla memoria dei cittadini più anziani, mai prima d’ora la campagna elettorale del paese sabino era stata così intensa e accesa. Questo già di per sé va letto come qualcosa di positivo, poiché vuol dire che ognuno ci sta mettendo tutto se stesso e ci crede. O no?
Il buono e il nuovo
L’amministrazione uscente cederà il passo a chi porterà a casa la vittoria e i candidati non hanno fatto mistero che quanto di buono è stato attuato in questi anni, sarà proseguito. Hanno però anche espresso chiaramente che laddove hanno individuato possibili correttivi da applicare, non resteranno passivi. Le promesse elettorali, fisiologiche di ogni campagna, sono tutte belle e interessanti, alcune sono innovative e altre ancora, sono tese a stravolgere alcuni segmenti della politica finora condotta.
Avversari decisi
Le storie dei candidati sono diverse ed entrambe pregne di valore, e le squadre che compongono le formazioni sono costituite da moltissimi giovani nerolesi, carichi di voglia di far bene. Tuttavia non sono mancate accuse reciproche, anche pesanti e piccole battaglie condotte prevalentemente a colpi di click sui social. Chi ha vissuto il paese non ha potuto non notare poi il clima di antagonismo vissuto non solo dagli attori principali, ma un pochino da tutta la popolazione.
Oggi riposiamo, oggi i nerolesi tacciono pubblicamente e approfittano per mettere a fuoco le idee, i giudizi, per affinare in cuor loro da quale Parte si sentono maggiormente attratti. La “bellezza” delle elezioni nei piccoli Centri è che sono assenti le bandiere politiche. Le Liste che si candidano assorbono unicamente il pensiero puro, senza preoccuparsi se sia “figlio” di politica di partito. Non è richiesta l’appartenenza politica, anzi è superata dal concetto che sono le donne e gli uomini a fare la differenza!
Al voto
E’ stata bella questa campagna. Lo è stata perché partecipata, vissuta, perché ha saputo lacerare gli animi e costringere i cittadini alla riflessione. Che si voti per l’uno o per l’altro, sarà un successo, perché non viene da pensare neanche per ipotesi ad un moto astensionista. I luoghi comuni del tipo: “sono tutti uguali”, “chi vince, vince…”, “non mi interessa…” e così via, questa volta non sono presenti nelle battute da bar e nei discorsi da panchina del giardinetto pubblico.
Agli eletti toccherà l’onere di tenere la barra ben dritta e dovranno farlo come mai prima, poiché i veleni non si esauriranno allo spoglio, a fine votazione, non si svaniranno con la proclamazione del vincitore. Una lotta così intensa preannuncia che non ci sarà resa da chi sarà sconfitto. Non abbasserà la guardia chi farà opposizione, e anche questo sarà un valore aggiunto per la comunità.
Sarebbe interessante raccontare dei comizi tenuti ieri sera ma, come detto, il silenzio elettorale impone di tacere. Chi però ha partecipato ha sentito sulla sua pelle la volontà degli oratori di trasmettere concetti e progetti. Coloro che in piazza hanno voluto esserci hanno fruito dell’ultimo “colpo di coda” tra avverse fazioni, ed hanno goduto della partecipazione intensa dei candidati.
La tensione è stata, in tutta onestà, ben smorzata da battute allegre e sfottò reciproci. I candidati sono stati dei buoni oratori e quando si sono calati nella parte della “simpatica canaglia” sono stati gradevoli e accattivanti.
Volendo dare un giudizio finale viene da osservare che comunque vada, i cittadini di Nerola vedono all’orizzonte un quinquennio di politica intensa e interessante.