Roma si prepara a dare una svolta epocale al delicato tema dei bagni pubblici, inaugurando 21 nuove strutture strategicamente dislocate nelle zone più frequentate della città. Un piccolo passo per l’umanità, ma un grande balzo per chi ha urgente bisogno.
La rivoluzione del bagno con POS
Otto di questi bagni sono già stati ristrutturati e pronti all’uso, ma manca ancora un dettaglio: l’installazione dei POS. Perché nella Roma del futuro anche il “pit-stop” deve essere tecnologico e rigorosamente cashless. La data prevista per l’inaugurazione? Febbraio, come anticipato durante una vivace seduta congiunta delle commissioni Ambiente e Turismo, guidate dai consiglieri Pd, Giammarco Palmieri e Mariano Angelucci.
Dove si trovano i bagni?
I nuovi servizi igienici non sono messi a caso, ma posizionati in punti strategici per accogliere turisti, residenti e… improvvisi bisogni:
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Centro storico e aree turistiche: Castel Sant’Angelo, il Colosseo e persino piazzale Garibaldi e Passeggiata di Ripetta, per chi vuole contemplare il panorama senza distrazioni “urgenti”.
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Parchi e spazi verdi: Villa Borghese, Villa Ada e Villa Pamphili, per chi vuole una pausa bagno dopo una passeggiata bucolica.
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Altri luoghi strategici: Roseto Comunale e largo di Porta Cavalleggeri, perfetti per chi cerca ristoro vicino ai grandi flussi turistici.
Autopulenti e all’avanguardia
La vera chicca? Quattro bagni saranno autopulenti, quasi delle astronavi della comodità urbana, posizionati in luoghi come Villa Paganini e Villa Pamphili. Uno avrà addirittura un sistema ibrido, che unisce tradizione e innovazione. Accesso? 1 euro, ma solo con pagamento elettronico. Tornelli futuristici sono previsti per Colosseo e Castel Sant’Angelo entro gennaio, perché non c’è niente che possa dire: “benvenuti nel futuro” come un tornello davanti a un bagno.
Bagni aperti, chiusi e… sfortunati
Al momento, tre bagni sono già operativi: quello di Piazza Risorgimento (h24, quasi un faro nel buio), Castel Sant’Angelo (in funzione fino alla demolizione per la Metro C) e Salita del Pincio, che salva i passeggiatori tra piazza di Spagna e piazza del Popolo.
E gli esclusi? Alcuni bagni, come quello di parco San Sebastiano e di piazza Balsamo Crivelli a Casal Bruciato, rimarranno chiusi perché troppo periferici o in condizioni disperate. Altri, come il bagno di Castel Fusano e di via della Nocetta, attendono ancora interventi miracolosi o un municipio che se ne prenda cura.
In conclusione, Roma sta affrontando un’impresa storica: trasformare i bagni pubblici da reliquie del passato a gioielli del futuro. Il tutto con un mix di tecnologia, innovazione e… ironia, perché anche nei momenti più seri, un pizzico di leggerezza non guasta.
Foto Vistanet