Dopo il vertice avvenuto ieri all’interno del Consiglio dei Ministri con i capi delegazione delle forze di maggioranza, nelle prossime ore dovrebbero essere definite le nuove regole che cominceranno ufficialmente dal 7 gennaio, ovvero quando scadrà il Dpcm approvato per il periodo natalizio. Il Governo sta ultimando il calendario del nuovi divieti, ma le prime indiscrezioni cominciano a circolare.
Nella giornata di domani è atteso il nuovo monitoraggio ISS-Ministero della Salute per stabilire quali saranno el Regioni per cui dovranno essere approvate le misure più dure. Se infatti gran parte dell’Italia dovrebbe tornare a essere zona gialla, sono decisamente osservate speciali per rimanere zona rossa Veneto, Liguria e Calabria, mentre Lombardia, Basilicata e Puglia vanno verso il passaggio alla zona arancione. In ogni caso, bisognerà attendere i nuovi dati per un quadro preciso.
Di sicuro, il prossimo week-end dovrebbero essere previste delle restrizioni, come ha suggerito il Ministro della Salute Speranza: per il 9-10 gennaio si ipotizza una zona arancione o addirittura rossa in tutta Italia, con coprifuoco alle 20, bar e ristoranti chiusi e divieto di uscita dal Comune. Se dovesse essere confermata come zona arancione, rimarrebbero aperti i negozi (ma non i centri commerciali), così come i parrucchieri (confermati anche in zona rossa). Si tratta di misure-ponte, che servono a coprire lo spazio tra Epifania, giorno in cui scade il decreto Natale, e il 15 gennaio, data di scadenza del dpcm in vigore.
Dal 15 gennaio, però, potrebbe esserci una novità: l’introduzione di una zona bianca, con l’apertura di palestre, teatri e cinema, oltre che alle attività sportive. La proposta è stata avanzata da Franceschini, con il beneplacito di Bonafede. Come funziona? Nelle Regioni in cui il virus circola meno potrebbero riaprire i luoghi della cultura come cinema, teatri, sale da concerto e musei, ma anche palestre e piscine. Per bar e ristoranti, c’è l’ipotesi di una riapertura senza limiti di orario ma ovviamente rispettando le misure di sicurezza previste finora.
Non si sa ancora se il 7 riapriranno le scuole: per il momento, l’ordinanza del ministro Speranza ha disposto un ritorno della didattica in presenza con il 50% della popolazione studentesca, ma molte Regioni sono contrarie e hanno chiesto il rinvio. Il Ministro Azzolina spinge per la riapertura delle scuole superiori: Conte sembra approvare questa linea.
È possibile un divieto di spostamento tra Regioni anche in caso di zone gialle e quindi proseguendo con il blocco scattato lo scorso 21 dicembre. Come scrive il Corriere della Sera, per questa misura servirà un decreto legge ad hoc. Potrebbe rimanere, invece, il limite di due persone per volta nelle riunioni in casa di parenti e amici nelle Regioni gialle dopo il 6 gennaio. Sarà consentita una sola visita al giorno, con minori di 14 anni al seguito o con soggetti non autosufficienti o diasabili, con coprifuoco notturno alle 22.