Il lockdown natalizio andrebbe prolungato almeno fino a metà gennaio e non ci sono le condizioni per riaprire, come riporta today.it, le scuole tra una settimana: lo afferma Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute per l’emergenza coronavirus e professore di Igiene all’Università Cattolica, in un’intervista a ‘La Stampa’. Quanto alla campagna vaccinale, “se nei primi mesi del 2021 riusciremo a vaccinare le categorie più fragili della popolazione, già prima dell’estate avremo ricadute positive dal punto vista della mortalità e dei ricoveri in ospedale, alleggerendo la pressione sul sistema sanitario – sottolinea – Ma per vedere risultati sul fronte dei contagi, quindi una diminuzione della circolazione del virus, bisognerà aspettare la fine dell’anno”. Ricciardi è d’accordo nell’escludere l’obbligatorietà della vaccinazione. “Noi sappiamo che il 70% dei cittadini italiani non è contrario ai vaccini, un altro 25% è dubbioso, ma va informato con chiarezza: alla fine potremo arrivare al 95% di copertura. I cosiddetti no vax sono una minoranza assoluta, anche se rumorosa”.
Ricciardi sostiene quindi l’idea di un ‘patentino’ per i cittadini che si vaccinano. “Parlerei di un tracciamento degli immunizzati, da valutare nel caso ci trovassimo di fronte a un 30 o 40% della popolazione che rifiuta il vaccino. È un’ipotesi da studiare bene dal punto di vista giuridico, ma nei Paesi orientali ha funzionato: basta ricevere sul telefonino il codice dell’avvenuta vaccinazione e mettere un apposito lettore all’ingresso di cinema, teatri, stadi di calcio e luoghi simili. Entra solo chi ha il codice che certifica la protezione”.
“Per abbassare davvero la curva dei contagi, lo abbiamo visto, l’unica strada è quella di lockdown lunghi e nazionali. Anche la “zona rossa” ora in vigore andrebbe prolungata, almeno fino a metà gennaio, se vogliamo vedere effetti positivi. Se dal 7 gennaio, di colpo, facciamo riprendere tutte le attività, assisteremo certamente a un rialzo della curva epidemica” avverte Ricciardi, lanciando un monito anche sulla scuola.
“So che è impopolare dirlo, ma non è il caso. Si possono riportare i ragazzi in classe solo con una circolazione bassa del virus, non con quella attuale. Le scuole sono ambienti sicuri, ma è la situazione esterna a sconsigliarne la riapertura. Altrimenti rischiamo di richiuderle nel giro di poche settimane”.
“Nella prima fase ho potuto incidere di più sulle decisioni politiche, partecipavo anche alle riunioni del Cts, era diverso. Ma, con il passare dei mesi, ho notato che i miei consigli non venivano più considerati e i risultati si sono visti – sottolinea Ricciardi – Con il ministro Speranza c’è stata sempre grande sintonia. E so che durante l’estate abbiamo dilapidato tutto il capitale di sicurezza e controllo del virus faticosamente creato nei mesi precedenti. La riapertura delle discoteche è stata forse la scelta più scellerata, legata alle decisioni autonome delle Regioni”. Per il 2021, conclude, “l’augurio è che, alla fine, questa pandemia davvero ci cambi in meglio. Ma, sinceramente, non vedo segnali positivi da questo punto di vista”. Non la pensa così la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa: “Non conosco esattamente i dati di tutte le regioni, ma siccome le cose stanno andando meglio penso proprio che sarà così”, risponde ad Affaritaliani.it alla domanda se da giovedì 7 gennaio tutto il Paese sarà in zona gialla. “Non si possono escludere nuove zone rosse, dipenderà dall’andamento dei dati”, ha aggiunto.
Il 7 gennaio, spiega, “si ricomincia con la normale colorazione, giallo, arancione e rosso, sulla base delle misurazioni illustrate ogni settimana e che tutti conoscono, a partire dalle regioni”.