Il regime di Daniel Ortega non cessa i suoi attacchi contro la Chiesa cattolica. Nei mesi scorsi era toccato al Nunzio apostolico, poi furono minacciati i preti e i vescovi. Adesso nel mirino di Ortega sono finite le suore, quelle dell’organizzazione cattolica fondata da Madre Teresa. Hanno dovuto abbandonare il Paese perché il regime le ha letteralmente cacciate.
La costernazione del vescovo
E’ stato Silvio José Baez, il vescovo ausiliare di Managua, la capitale del Nicaragua, a diffondere la notizia. “Mi rattrista molto che la dittatura abbia costretto le suore Missionarie della Carità di Teresa di Calcutta a lasciare il Paese”, ha detto Josè Baez. “Nulla giustifica il privare i poveri della cura della carità. Sono una testimonianza del servizio amorevole che le sorelle hanno reso. Dio vi benedica”, ha concluso il vescovo.
Il parlamento del Nicaragua, quasi interamente rappresentato dal partito di Daniel Ortega, ha ordinato lo scioglimento di 101 organizzazioni no-profit. Prosegue così l’azione del presidente, iniziata nel 2018 contro quelle organizzazioni che avevano protestato contro il regime. Ad oggi le no-profit sciolte sono 758. Tra le organizzazioni sciolte figurano associazioni artistiche, culturali, sportive e scientifiche. Nei prossimi giorni sono in programma le votazioni in parlamento per un centinaio di altre organizzazioni.
Ortega sostiene che le organizzazioni sono state sciolte perché non si erano registrate come “agenti stranieri”. Un passaggio indispensabile per ricevere fondi dall’estero.
Gli attivisti invece sostengono che altro non è che l’azione di Ortega per impedire la possibile mobilitazione della società civile in nome dei diritti umani.
Foto: miamiherald.com