Da quanto è emerso dalle indagini, lo scorso 25 maggio l’uomo è tornato a casa ed ha trovata la figlia addormentata nel letto dello zio (il fratello dell’uomo). Lo zio era vestito e con le scarpe allacciate ed ha negato qualsiasi coinvolgimento intimo con la nipote. Anche la figlia ha tentato di tranquillizzare l’uomo. Lui però non ha voluto sentire ragioni e avventatosi contro il fratello, con un calcio lo ha fatto precipitare dal balcone che, a causa dei lavori, era in quel momento privo di ringhiera. Poi gli ha gettato addosso dei bigattini usati per la pesca e gli ha gridato “sei un verme”.
La vicenda è accaduta a Calcata, un piccolo Comune in provincia di Viterbo. Il padre della giovane, un uomo di 40 anni, descritto come violento, aveva litigato con la figlia e al suo rientro trovandola nel letto con lo zio e deve aver perso la testa. Al fratello, colpevole di nulla (fino a prova contraria) ha provocato una frattura da scoppio calcaneare destro e sinistro. Con una prognosi di 39 giorni.
La vittima non ha comunque denunciato il fratello e non ha raccontato le vere cause della “caduta”. Però il padre della ragazza, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, ha continuato ad insultarla e minacciarla. Addirittura la avrebbe seguita su un bus e le ha puntato una lama alla gola. La ragazza ha inviato un messaggio ai parenti che hanno deciso di avvisare la polizia.
Il padre della 16enne da oggi è al carcere di Rebibbia in stato di fermo, con l’accusa di tentato omicidio e lesioni. In attesa della convalida del gip, richiesta dal sostituto procuratore Gabriella Fazi.
Nella Foto una veduta di Calcata da: e-borghi.com