Le forze dell’ordine hanno arrestato Alessia Pifferi, una donna di 36 anni, madre di una bambina di 18 mesi che è morta probabilmente di fame e sete in un appartamento di Milano. La piccola era rimasta abbandonata a se stessa chiusa in casa senza nessuno che si preoccupasse di accudirla e soprattutto di darle da bere e da mangiare. Lei invece era andata a Leffe (Bergamo) col suo nuovo compagno, per rientrare solo dopo una settimana.
La donna avrebbe detto: “Sapevo che poteva andare così”. Nel lettino della bambina c’era solo un biberon di latte. Una condomina aveva chiesto l’aiuto del 118 proprio perché la Pifferi l’aveva avvisata che la bambina era sola. Sono stati infatti gli operatori del soccorso che hanno ritrovato il corpicino senza vita della bambina ed hanno avvisato la polizia.
La donna ha raccontato che ci sarebbe stata una presunta baby sitter, ma non c’è traccia di nessuno incaricato a questo scopo, anzi a come sembrerebbe, in quella casa non c’è mai stata alcuna baby sitter.
Ammissione di responsabilità ma senza emozioni
La madre della vittima ha ammesso le sue responsabilità, ma non è trasparita alcuna emozione, la donna ha detto di non essere una delinquente ma una brava mamma. Nel passato della Pifferi non ci sono né problemi psichiatrici, né guai con la giustizia. Nessuno dei vicini ha sentito la bambina piangere e gli inquirenti ipotizzano che la madre possa averla sedata perché in casa hanno trovato una boccetta vuota di benzodiazepine.
Madre e figlia vivevano da sole, il padre non si sa chi sia, la donna aveva scoperto di essere incinta solo quando la bambina stava per nascere. Era disoccupata ed aveva un matrimonio alle spalle, una sorella che non sentiva da mesi e la mamma che abita in Calabria.
L’assurda assenza di preoccupazione
In questa settimana la donna era tornata a Milano col suo compagno che doveva sbrigare delle faccende di lavoro, ma non si è minimamente preoccupata di passare a casa dalla piccola. Il magistrato le ha chiesto perché non fosse andata a casa ma lei è rimasta in silenzio e non ha dato spiegazioni.
Adesso Alessia Pifferi è a San Vittore con l’accusa di omicidio volontario aggravato, e le indagini proseguono.
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