L’approvazione del Regolamento per l’amministrazione condivisa dei Beni comuni, non ha ancora compiuto due anni, ma Roma sta vivendo un’entusiasmante stagione di partecipazione e collaborazione. Si sono volute tirare le somme di quanto è stato fatto e quanto si sta facendo e i risultati parlano chiaro. Sono già 10 i Patti di collaborazione firmati e oltre 15 quelli in fase di finalizzazione. Ci sono poi circa altri nuovi 20 patti nei quali cittadini e associazioni hanno espresso la volontà di mettersi in gioco per prendersi cura degli spazi pubblici.
Frutti tangibili
L’impegno della cittadinanza attiva e i bandi promossi dagli uffici Capitolini, stanno dando nuova vita a luoghi che aspettavano solo di essere valorizzati. Spazi pubblici che si trasformano, diventando centri di aggregazione e creatività per la comunità.
Non solo Roma Capitale
In alcuni patti di collaborazione, il ruolo di Roma Capitale si intreccia con altre istituzioni fondamentali, come le scuole. Un esempio straordinario è il patto di collaborazione “Il Piccolo Ennio”, nato dalla sinergia tra l’Istituto Comprensivo ‘Ennio Morricone’ e il Comitato dei Genitori del plesso Montemonaco, nel quartiere di San Basilio. Un progetto che ha coinvolto diverse realtà educative e territoriali, siglato in un clima di allegria.
Il responsabile del Giubileo delle Persone e Partecipazione
“L’amministrazione continua a lavorare con determinazione per sviluppare sempre più iniziative condivise col territorio”, dice Andrea Catarci, Responsabile Ufficio Giubileo delle Persone e Partecipazione. “L’obiettivo è rendere la Città sempre più accogliente, inclusiva e partecipativa, sia durante il giubileo che negli anni a venire. Un modello di amministrazione condivisa capace di migliorare la vita dei cittadini e rafforzare i legami della comunità”.
Insieme a Catarci, l’Assessora alla Scuola, Formazione e Lavoro Claudia Pratelli, la Vicepresidente del Municipio IV Annarita Leobruni e Gregorio Arena, Presidente onorario di Labsus – Laboratorio per la sussidiarietà. Un momento di confronto e condivisione, che conferma quanto la partecipazione attiva possa davvero trasformare la città.
Foto partecipami.it