Partite Iva – In scadenza un bonus da 2000 euro, ecco la situazione

In attesa del varo del Decreto sostegni, con 32 miliardi di interventi e aiuti a vario titolo a livello nazionale per famiglie, liberi professionisti e imprese alle prese con la crisi economica provocata dall’epidemia da Covid-19, le partite Iva possono guardare in casa propria per accedere ad indennizzi previsti per determinate categorie.

Con il via libera del Decreto atteso entro metà marzo, dovrebbero arrivare circa 10 miliardi ad imprese e partite Iva con indennizzi previsti da un minimo di 1.000 a un tetto di 150 mila euro.

Secondo le ultime bozze del provvedimento si dovrebbe superare la distinzione per codici Ateco o per appartenenza a zone con misure anti-contagio più o meno restrittive. I bonus saranno infatti allargati il più possibile a tutte le attività che hanno registrato una calo del fatturato tra il primo bimestre di quest’anno e lo stesso periodo del 2019: erogazioni che comprendono da un minimo del 20 per cento di rimborso per la fascia con fatturati complessivi di 400 mila euro, 15 per cento fino ad un milione, 10 per cento fino a 5 milioni.

I contributi a fondo perduto per i circa 2,7 milioni di possessori di una partita Iva, siano essi imprese o ditte individuali, non saranno quindi per tutti, ma solo per coloro che dimostrano un fatturato fino a 5 milioni di euro ed hanno registrato una perdita sino al 33%.

Nel frattempo però alcuni possessori di partita Iva possono usufruire ancora per pochi giorni di un bonus del valore di 2mila euro. È la cifra messa a disposizione della Regione Puglia con la misura Start, iniziativa della giunta Michele Emiliano per sostenere il lavoro autonomo e di garantire ai liberi professionisti competitività economica e coesione sociale sul territorio, integrando gli aiuti già messi in campo dallo Stato.

Il contributo vale per i liberi professionisti titolari di partita e i co.co.co, i quali però hanno ancora poco tempo per presentare la richiesta entro e non oltre le ore 12 del 12 marzo 2021.

La scadenza è stata prorogata diverse volte, prima il 15 luglio 2020 e poi il 17 febbraio 2021, per estendere la misura a una platea più larga possibile di partia Iva, dalla quale rimangono comunque esclusi i lavoratori autonomi che non esercitano attività autonomo-professionali, iscritti alle sezioni speciali dell’Assicurazione generale obbligatoria dell’INPS, come ad esempio artigiani, commercianti o agricoli.