Pasqua al tempo del coronavirus, nostalgia delle tradizioni della nostra terra: funzioni religiose online e il calore della famiglia via web
Com’era la Pasqua quando eri piccola? Ricordo, la frenesia della Pasqua, ero felice quando mia madre mi comprava i vestiti nuovi per la festa perché andavo dai nonni a pranzo. Ricordo che arrivavo a casa loro e mia nonna mi aspettava con un grembiule cucito appositamente per non farmi sporcare il vestitino nuovo. Mio nonno mi dava due baci sulle guance e mi dava un dolcetto con qualche lira. Ricordo quella volta che ha litigato con nonna perché mi aveva dato lei il dolce, diceva: la bambina fa festa alle cose buone, ai dolci, dalle tu i soldi, così fa più festa a me. Pranzavamo tutti insieme e mi ricorda che mia nonna impiegava pochissimo tempo per prepararsi. Prendeva la borsa in un braccio e me sotto l’altro braccio, poi ci incamminavamo verso la piazza, dovevamo essere i primi, per metterci avanti e vedere il Santo Padre.
E cosa le manca di più ora? Mia nonna non c’è andata già da un po’, ma quello che quest’anno mi mancherà sarà il non poter far vivere ai miei figli le stesse emozioni e sensazioni che provavo io durante queste feste: guardavo tutto con occhi grandi e spalancati, ero sorpresa da tutto.
Il covid19 ha complicato molto le nostre vite, ci ha costretto a rimanere a casa isolati dal mondo, senza i nostri cari. Sarà in questi giorni di festa che risentiremo ancor di più queste mancanze dovute all’isolamento cautelativo. Si conclude la settimana santa senza le abitudini annuali dei ritiri spirituali, senza la via crucis, già durante la quaresima abbiamo rinunciato alla domenica delle Palme e alla domenica dedicata alla Madonna Addolorata.
La tecnologia ci ha permesso di partecipare a queste tradizioni in modo diverso e, purtroppo, in modo più distante di quanto volevamo: le reti televisive hanno trasmesso vari momenti dedicati alla nostra spiritualità e anche i parroci locali si sono organizzati con dirette streaming attraverso i social.
Ma quello che mancherà di più alle nostre famiglie sarà la tradizione della famiglia, il bisogno di stare tutti insieme: come ci racconta Elisa, 45 anni, calatina al nord, i suoi figli quest’anno non vivranno il calore della famiglia. Zii e parenti hanno recapitato o lasciato davanti alla porta di casa delle uova di cioccolato per i piccoli ma non saranno con i nonni. Il coronavirus è un piccolo organismo che porta tanti problemi, porta via un po’ di salute di tutti. Il coronavirus è un piccolo organismo che sta portando solitudine e inquietudine a tutti: per evitare di prolungare gli effetti sociali negativi del virus, nei giorni di pasqua utilizziamo i mezzi di comunicazione per stare vicino ai nostri cari, ma rimanendo dentro le nostre case.