Pensioni – A marzo arrivano gli aumenti, ecco la situazione

Pensioni - pensione inps

La buona notizia del 2021 in fatto di pensioni è che ci sono un po’ di novità. Intanto, è stato deciso in via definitiva, nella misura dello 0,5%, l’aumento di perequazione automatica già attribuito alle pensioni, in via provvisoria, per l’anno 2020.

Conseguentemente, l’Inps procederà al conguaglio da perequazione rispetto al valore dello 0,4% utilizzato in sede di rinnovo per l’anno 2020.

I valori definitivi per l’anno 2020 sono questi:

  • trattamenti minimi pensioni lavoratori dipendenti e autonomi (dal 1° gennaio 2021): 515,58 euro; importi annui 6.702,54 euro
  • assegni vitalizi (dal 1° gennaio 2021): 293,90 euro; importi annui 3.820,70 euro.

La percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni per l’anno 2020 è determinata in misura pari allo 0,0% dal 1° gennaio 2021, salvo conguaglio da effettuarsi in sede di perequazione per l’anno successivo. Tradotto, l’adeguamento dell’importo delle pensioni da mettere in pagamento per l’anno 2021 è nullo.

I valori provvisori del 2021 sono questi:

  • trattamenti minimi pensioni lavoratori dipendenti e autonomi (dal 1° gennaio 2021): 515,58 euro; importi annui 3.820,70 euro
  • assegni vitalizi (dal 1° gennaio 2021): 293,90 euro; importi annui 6.702,54 euro.

L’Inps per il 2021 ha anche ricalcolato gli importi delle pensioni minime e sociali, dei vitalizi, degli assegni sociali e dei trattamenti per i lavoratori socialmente utili. Eccoli:

  • pensioni per lavoratori autonomi e dipendenti: minima di 515,58 euro
  • vitalizi: 293,90 euro
  • pensioni sociali: 379,33 euro
  • assegni sociali: 460,28 euro
  • LSU: 444,52 euro
  • superminimi: 548,70 euro.

L’Inps ad oggi non ha ancora comunicato il calendario esatto di quando avverrà il pagamento delle pensioni di marzo 2021, ma come sappiamo, per fronteggiare l’emergenza Covid, il Governo ha deciso di scaglionare il ritiro dell’assegno pensionistico per evitare code e assembramenti presso gli uffici postali.

La pensione di marzo è stata anticipata come le precedenti e potrà essere pagata ai cittadini a partire dal 22 febbraio.

Ancora nulla di certo riguardo allo scaglionamento, ma se si dovessero ripetere le dinamiche di gennaio e febbraio i pagamenti potrebbero seguire quest’ordine, in base alle iniziali del cognome:

  • A e B: 22 febbraio
  • C e D: 23 febbraio
  • da E a K: 24 febbraio
  • da L a O: 25 febbraio
  • P, Q e R: 26 febbraio
  • da S a Z: 27 febbraio.

Coloro che invece non ritirano la pensione in Posta ma la ricevono tramite accredito sul proprio conto corrente bancario, come da prassi si vedranno versare l’importo dell’assegno pensionistico il 1° giorno bancabile del mese, cioè il 1° giorno non festivo.

Chi non ha ancora attivato il servizio di accredito della pensione sul conto corrente e volesse farlo può richiederlo alla propria banca. Si potrà comunque procedere al ritiro anche in filiale rispettando le norme anti Covid.

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