Per la morte di Anila sarebbe indagato un collega

Un operaio dell’azienda di Treviso dove ieri ha trovato la morte Anila potrebbe essere il responsabile del tragico incidente, sembra abbia azionato la macchina pensando che non ci fosse nessuno.

Potrebbe essere un collega il responsabile della morte

Risulta indagato un collega della 26enne Anila Grishaj, deceduta dopo essere rimasta intrappolata e schiacciata da una macchina per imballaggi. Dalla ricostruzione della procura di Treviso, l’uomo avrebbe azionato il macchinario convinto che nessuno si trovasse nell’area. Anila era invece nell’area critica delle operazioni del robot e naturalmente pensava che fosse disattivato.

Un tragico errore umano

La ragazza lavorava nell’azienda da cinque anni ed è morta per lo schiacciamento delle vertebre cervicali, la testa le è infatti rimasta bloccata nella macchina, uccidendola sul colpo. Si sarebbe trattato quindi di un tragico errore umano, ma dalla procura non è esclusa la responsabilità da parte dell’azienda. Le indagini infatti interessano anche gli ispettori della Spisal, l’agenzia che gestisce la sicurezza sul lavoro. Ma ulteriore motivo di interesse per la Procura potrebbero anche essere i consulenti esterni.

I video della sicurezza

La procura ha acquisito le registrazioni dei filmati delle telecamere di sicurezza allo scopo di ricostruire quanto più dettagliatamente possibile la dinamica dell’incidente. Elemento indispensabile per definire con assoluta sicurezza eventuali responsabilità imputabili a carenze della sicurezza e della prevenzione.

Foto: oggitreviso.it

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