Si deve anche al qualificato lavoro del Laboratorio di Diagnostica per i Beni Culturali di Spoleto la scoperta che testimonia l’utilizzo da parte di Raffaello di un colore di origine non naturale. Il primo blu artificiale della storia dell’arte ed uno dei primi pigmenti in assoluto di origine non naturale. È stato infatti individuato in tutto il cielo, il mare e persino negli occhi di Galatea – riferisce una nota del Laboratorio di diagnostica per i beni culturali – , un pigmento conosciuto come blu egizio, il primo blu artificiale della storia dell’arte ed uno dei primi pigmenti in assoluto di origine non naturale.
La sua manifattura risale agli Egizi, da cui trae il nome, e la sua diffusione fu estremamente ampia in tutta l’antichità fino all’Impero Romano, dopodiché le sue tracce si perdono. L’ampio uso fattone da Raffaello – aggiunge la nota – fa escludere un impiego di materiale archeologico ritrovato occasionalmente ed indica piuttosto la precisa volontà dell’artista di ricorrere ai materiali pittorici dell’antichità, per ritrarre un soggetto mitologico. La tavolozza degli antichi era nota a quel tempo attraverso le tracce visibili negli scavi, ma anche e soprattutto attraverso le fonti scritte, in particolare Vitruvio che nel suo trattato De Architectura, riporta gli ingredienti ed il procedimento di preparazione del blu egizio, allora conosciuto come caeruleum. La passione di Raffaello per l’antico fin qui nota solo attraverso testimonianze documentali, si concretizza nei materiali che egli stesso decide di ricreare, primo fra tutti il blu egizio, per ripristinare la tavolozza degli antichi romani.
Il Laboratorio di Diagnostica per i Beni Culturali di Spoleto (LABDIA), dopo quasi un anno di sospensione dovuta a motivi organizzativi, ha ripreso la propria attività dalla scorsa primavera. Ciò è stato reso possibile grazie alla volontà determinata dell’Assessore alla Cultura della Regione Umbria, Paola Agabiti, del Consigliere regionale, Valerio Mancini, e del Sindaco di Spoleto, Umberto de Augustinis. I Soci (MIBAC, Regione Umbria, Comune di Spoleto, Dipartimento di Chimica UNI-PG) hanno rinnovato il CDA composto dal Presidente e amministratore delegato, avv. Marina Balsamo e da due consiglieri, il direttore tecnico scientifico, dott.ssa Vittoria Garibaldi e la dott.ssa Maria Chiara Sordini, dottore commercialista.
Il nuovo Consiglio di Amministrazione ha come obiettivo una maggiore apertura verso il territorio, non solo regionale, a sostegno delle attività di tutela e salvaguardia del patrimonio artistico e monumentale, in sinergia con la comunità scientLe attività si sono subito concentrate su alcuni progetti importanti, sia nel contesto nazionale che internazionale e sono emersi i primi risultati.
Tra questi merita una attenzione particolare il lavoro effettuato sull’affresco dipinto da Raffaello, raffigurante “Il trionfo di Galatea” a Villa Farnesina a Roma. Il Laboratorio è stato, infatti, incaricato dall’Accademia Nazionale dei Lincei di eseguire particolari indagini mirate sull’opera raffaellesca in considerazione della decennale esperienza e della disponibilità delle più aggiornate strumentazioni diagnostiche portatili e non invasive. Le indagini sono state effettuate da Michela Azzarelli, Manuela Vagnini (LABDIA) all’interno del gruppo coordinato dall’accademico Antonio Sgamellotti e composto da Claudio Seccaroni (ENEA), Chiara Anselmi (IRET-CNR), Roberto Alberti, Tommaso Frizzi (XGLab-Bruker).
Il Laboratorio parteciperà a Roma il 5 ottobre a Villa Farnesina alla conferenza stampa organizzata dall’’Accademia dei Lincei per presentare i risultati ottenuti dagli studi sulle tecniche esecutive e sui materiali utilizzati da Raffaello.
Nella conferenza stampa del 5 ottobre sarà presentata anche l’esposizione “Raffaello in Villa Farnesina: Galatea e Psiche”, curata dall’accademico Antonio Sgamellotti e dal conservatore di Villa Farnesina, Virginia Lapenta, che si terrà in Roma, dal 6 ottobre 2020 al 6 gennaio 2021.