“Art. 0: l’Italia è una Repubblica (af)fondata sui depistaggi” è la rassegna di eventi 2022 promossa dai gruppi di Cagli e di Pesaro del Movimento “Agende Rosse”, che si articolerà in 7 incontri nel 2022 dedicati a cittadini e scolaresche sui temi della legalità, lotta alle mafie e depistaggi succedutisi in questi anni, con un’anteprima venerdì 3 dicembre alle ore 21 al Ridotto del Teatro comunale di Cagli (ingresso libero e gratuito nel rispetto delle norme anticovid), dove interverranno Salvatore Borsellino ed i familiari di Emanuele Basile, Emanuela Loi (ai quali è dedicato il gruppo di Cagli di recente costituzione) e Libero Grassi (a cui è dedicato il gruppo di Pesaro). La rassegna, patrocinata dal Consiglio regionale delle Marche, dalla Provincia di Pesaro e Urbino, dall’Unione montana Catria e Nerone e dai Comuni di Cagli, Pesaro e Fano, è stata presentata in una conferenza stampa a cui sono intervenuti il presidente della Provincia Giuseppe Paolini, il presidente del Consiglio regionale delle Marche Dino Latini in collegamento da remoto, il presidente dell’Unione Montana Catria e Nerone e sindaco di Cagli Alberto Alessandri, la referente nazionale del “Movimento Agende Rosse” Alessandra Antonelli, la referente del gruppo “Emanuele Basile ed Emanuela Loi” di Cagli Rachele Saraga e l’assessore alla Crescita del Comune di Pesaro Giuliana Ceccarelli, presenti il presidente del consiglio comunale di Pesaro Marco Perugini ed il sindaco di Cantiano Alessandro Piccini. “Questa settimana – ha evidenziato il presidente della Provincia di Pesaro e Urbino Giuseppe Paolini – è iniziata con la visita di don Ciotti a Pesaro per concludersi con questa presentazione degli eventi di Agende Rosse. Sono momenti importanti, soprattutto per i giovani. Anni fa portai mio nipote in Sicilia, ma non fu una vacanza come le altre: la prima tappa la facemmo in via D’Amelio, dove persero la vita il giudice Paolo Borsellino e 5 agenti della scorta, tra cui Emanuela Loi, poi andammo in vari luoghi significativi nella lotta alla mafia. Al ritorno mio nipote mi ringraziò e per me è stato il regalo più grande. Quell’esperienza ha messo radici, negli anni ha partecipato ai campi estivi di Libera e a manifestazioni contro la mafia. E’ fondamentale continuare a sensibilizzare i cittadini e le giovani generazioni perché nessun territorio è immune dalle infiltrazioni mafiose”. “Ho avuto la fortuna – ha detto il presidente del Consiglio regionale Dino Latini – di conoscere, da giovane studente universitario, prima Giovanni Falcone e poi Antonino Caponnetto. Del primo ricordo la precisione giuridica nell’affrontare un tema così delicato come la criminalità mafiosa, la convinzione che il fenomeno mafia potesse essere debellato grazie all’impegno degli uomini e la consapevolezza dei rischi che correva ogni giorno nello svolgere il proprio lavoro. Del secondo ho un’immagine più legata al suo lato umano, aveva assunto su di sè la missione di raccontare in tutte le scuole il modo di vivere del pool antimafia e la profondità del rapporto con Falcone e Borsellino, il cui ricordo era intriso di tenerezza. La Regione sarà sempre presente in tutte le iniziative di sensibilizzazione contro la criminalità organizzata”. Il presidente dell’Unione Montana Catria e Nerone e sindaco di Cagli Alberto Alessandri ha ringraziato Rachele Saraga “per aver fondato il gruppo di Cagli e per averci coinvolto in questi eventi. La collaborazione con Agende Rosse nasce dalla mia precedente esperienza di sindaco, dove Rachele era al mio fianco come assessore, portando già da allora all’attenzione della popolazione e dei giovani il tema della legalità”. “Il movimento – ha ricordato la referente nazionale di Agende Rosse Alessandra Antonelli – prende il nome dall’agenda rossa che Paolo Borsellino aveva sempre con sé, sottratta dalla sua borsa subito dopo l’attentato di via D’Amelio del 19 luglio 1992 e mai più ritrovata. Dopo la morte, la madre pregò i fratelli di Paolo di diffondere ovunque, tra la cittadinanza e nelle scuole, la cultura della legalità e la coscienza antimafiosa. Oggi il movimento conta più di 50 gruppi in tutta Italia e due gruppi nella provincia di Pesaro e Urbino. Oltre ad attività di divulgazione e sensibilizzazione, si propone di sostenere magistrati e forze dell’ordine nella ricerca della verità su moventi e mandanti, anche esterni, della strage di via D’Amelio e delle altre stragi di mafia e sui depistaggi verificatisi in occasione delle relative indagini”. “Avevo già avuto contatti con il movimento Agende Rosse quando ero assessore – ha evidenziato la referente del gruppo di Cagli Rachele Saraga, che ha portato anche il saluto del referente del gruppo di Pesaro Marco Bucci – ed ora ho fortemente voluto la nascita di questo gruppo che sarà un riferimento per tutto l’entroterra, coinvolgendo soprattutto le giovani generazioni nelle varie iniziative. A Cagli avremo incontri nelle scuole grazie ai dirigenti scolastici dell’istituto comprensivo ‘Michelini Tocci’ Edoardo Virgili e dell’istituto di istruzione superiore ‘Celli’ Francesco Trauzzi, che hanno sposato l’intero programma inserendolo nell’attività didattica. Abbiamo avuto contatti anche con l’assessore alla Crescita del Comune di Pesaro Giuliana Ceccarelli e con l’assessore ai servizi educativi del Comune di Fano Samuele Mascarin per proporre una collaborazione anche con altri istituti del territorio”. “Portare la tematica della legalità nelle scuole – ha detto l’assessore Giuliana Ceccarelli – è un obiettivo già vivo nel pesarese, la rete delle scuole superiori sta facendo da tempo questo cammino di conoscenza, da ultimo la presenza di don Ciotti al liceo Marconi. Collaboreremo volentieri con il movimento Agende Rosse in particolare per incontri nelle scuole secondarie di primo grado: è importante approfondire questi temi anche con i ragazzi più giovani”.
IL PROGRAMMA – Dopo l’anteprima del 3 dicembre (che sarà possibile seguire anche in diretta streaming sul sito www.19luglio1992.com o sulla pagina Facebook “Movimento delle Agende Rosse”), il primo evento, in programma il 21 e 22 gennaio a Cagli, avrà per titolo “Brucia la terra, un’utopia di verità – coi sogni a fior di pelle… una poesia a rivedè le stelle”, spettacolo proposto dal gruppo Aut Aut e già rappresentato il 19 luglio scorso in via d’Amelio in occasione della commemorazione della strage in cui persero la vita il magistrato Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta. A marzo si svolgerà il secondo evento, dal titolo “L’altro 9 maggio – Per quanto voi vi crediate assolti siete per sempre coinvolti” con Giovanni Impastato, fratello di Peppino, ucciso a Cinisi il 9 maggio 1978. Peppino, figlio di un mafioso, ruppe presto i rapporti con il padre, che lo cacciò di casa, ed avviò un’attività politico-culturale antimafia. Costituì il gruppo “Musica e cultura”, che svolgeva attività culturali, e fondò “Radio Aut”, radio libera autofinanziata, con cui denunciò i crimini e gli affari dei mafiosi di Cinisi e Terrasini, in primis di Tano Badalamenti. Ad aprile è in programma “Una barba bianca lunga 32 anni – La storia di un sogno spezzato”, dove insieme all’avvocato Fabio Repici (che assiste Salvatore Borsellino e moltissime famiglie di vittime di mafia) e a Vincenzo Agostino verrà ripercorsa la vicenda dell’omicidio di suo figlio Nino Agostino e della moglie Ida Castelluccio, uccisi il 5 agosto 1989 insieme alla creatura che Ida aveva in grembo e del clamoroso depistaggio delle relative indagini. Nell’incontro verrà anche affrontato il tema della ricerca dei latitanti insieme a I.m.d., membro della famosa “Catturandi” della Squadra Mobile di Palermo, che negli anni ’90 arrestò i maggiori boss allora latitanti. Il quarto evento, a maggio, ha per tema: “Interessa davvero sapere chi ha rubato l’Agenda Rossa? – Storia di un’indagine parallela e solitaria”: insieme a Marco Bertelli ed Angelo Garavaglia Fragetta del Direttivo nazionale del Movimento “Agende Rosse” si parlerà della sottrazione dell’agenda rossa di Paolo Borsellino, che ha rappresentato l’inizio del depistaggio sulla strage di via d’Amelio, nonché della relativa “indagine parallela” e solitaria di Fragetta sull’asportazione della borsa del magistrato subito dopo l’esplosione dell’autobomba. Il quinto evento, in autunno, sarà incentrato su “Vestire un pupo per mascherare la verità – Perché gli investigatori organizzano un depistaggio”, per parlare, con gli avvocati Fabio Repici e Calogero Montante, del “caso Scarantino” e delle indagini sulla strage di via d’Amelio. Sempre in autunno si svolgerà il sesto evento, “Dalla ‘Mafia 2.0’ a ‘Cosa Nostra s.p.a.’: cosa sappiamo oggi, davvero, sulla mafia?”, che porrà l’attenzione sul cosidetto “modello catanese” (nascita e consolidamento del rapporto mafia – istituzioni – politica), che prese campo a Catania negli anni ‘70/’80 divenendo poi predominate in tutta Cosa Nostra dopo l’arresto di Riina e a partire dalla “gestione Provenzano” fino ad oggi. Relatore sarà Sebastiano Ardita, Consigliere togato al CSM. Per concludere a novembre con “Segui i soldi e poi muori – Eppure la mafia, a volte, spara ancora”, con il giornalista d’inchiesta e vicedirettore AGI Paolo Borrometi e Giuseppe Antoci, presidente dell’Ente Parco dei Nebrodi dal 2013 al 2018. Si parlerà di cosa succede quando, in presenza di mafie che si inabissano e operano sottotraccia, qualcuno denuncia i loro interessi economici, l’arricchimento silenzioso ed il rapporto con politica, istituzioni, massonerie e centri di potere.