Sono stati rivelati dal quotidiano catalano “La Vanguardia” i termini del contratto firmato da Nanette Cocero, la responsabile globale del programma vaccini di Pfizer e da Stella Kyriakides, il Commissario europeo per la Salute.
Il quotidiano spagnolo ha avuto accesso ai documenti firmati il 20 novembre 2020 e ieri ne ha pubblicato i contenuti che sollevano la Casa farmaceutica da ogni responsabilità.
L’accordo di contratto, per quanto riguarda la parte economica, è a costo crescente per singolo vaccino. Questa è una cosa che comunque era nota. Quello che invece ignoto a molti riguarda la parte della “normativa” che regolamenta le responsabilità del produttore.
Un accordo particolare
In pratica, una volta che la Pfizer consegna le dosi del vaccino ai Paesi membri, è sollevata da qualsiasi responsabilità derivante da eventuali ripercussioni del farmaco.
L’azienda non potrà essere ritenuta responsabile in nessun caso, per qualsiasi problematica che dovesse interessare i fruitori del vaccino. Pfizer non è nemmeno tenuta o obbligata ad affrontare alcun risarcimento o penale. L’estensione di questa “garanzia” è allargata a qualsiasi figura rappresentante o partner della Casa farmaceutica statunitense.
Accordo precedente all’autorizzazione
Il contratto risulta firmato lo scorso 20 novembre. In quella data, l’EMA (l’Agenzia europea per i medicinali) ancora non aveva dato l’autorizzazione alla distribuzione. Eppure il Commissario europeo alla Salute in questo giorno firma l’accordo con la responsabile della Pfizer.
Il costo del farmaco
Sono trapelati nelle scorse settimane dei prezzi che indicano in realtà un costo più basso di quello reale.
Il contratto che regola l’acquisto dei vaccini da parte della Commissione europea è fissato in 200 milioni di dosi. E’ inoltre prevista un’opzione per altri 100 milioni di vaccini.
Le prime 100 milioni di dosi costano 17,50 euro (più le tasse) per ogni vaccino. Le successive 100 milioni di dosi costano 13,50 euro (più tasse).
Nel contratto è prevista per la Ue la possibilità di ordinare altre 100 milioni di dosi al prezzo di 15,50 euro (più tasse) per ogni vaccino. L’ordine deve però essere fatto entro le tre settimane successive all’autorizzazione di EMA, altrimenti il costo resta quello indicato: 17,50 euro (più tasse) per ogni singolo siero.
L’EMA rilascia l’autorizzazione alla circolazione del farmaco Pfizer il 21 dicembre 2020. Dopo una settimana, l’ordine della Ue arriva puntuale alla Farmaceutica.
Le perplessità
Volendo prescindere dalle considerazioni sul costo del vaccino, quello che lascia sorpresi è questa esclusione di responsabilità della Pfizer da eventuali danni alla salute dei “beneficiari” del vaccino.
E’ solo nella fase della produzione che la Produttrice è costretta ad assumersi gli oneri che la responsabilizzano. Una volta però che il prodotto viene consegnato ai singoli Paesi, la Pfizer viene sollevata da ogni forma di rischio e non può essere invocata alcuna forma risarcitoria. L’esclusione di responsabilità comprende anche eventuali episodi con conseguenze che non sono contemplate nella scheda tecnica. (Questo appare ancor più duro da accettare).
In altre parole: anche se il vaccino, una volta consegnato, provocasse delle reazioni non previste ad un paziente, nessuno potrebbe pretendere alcun risarcimento da Pfizer, nemmeno in caso di morte.
Pfizer o AstraZeneca
Il sito ilmeteo.it pubblica oggi, sulla sua rubrica news, un breve rapporto sulle segnalazioni che riguardano i due vaccini.
l’articolo evidenzia che nelle ultime settimane, per quello che riguarda l’Italia, sarebbe Pfizer a superare AstraZeneca per il numero di segnalazioni.
Ilmeteo cita i dati dell’Aifa (Agenzia italiana del farmaco). Su 9 milioni di dosi inoculate, sono state segnalate circa 46 mila reazioni e, di queste, solo il 7,1% ha riscontrato gravi sintomi. Quindi 36 eventi gravi ogni 100 mila dosi.
Tra Pfizer, AstraZeneca e Moderna (i tre disponibili in Italia nel periodo preso in esame), l’81% delle segnalazioni provenivano da Pfizer. Il 17% da AstraZeneca. Il 2% da Moderna.
Va considerato naturalmente che, questi valori sono in rapporto al numero di dosi rese disponibili dalle diverse Case farmaceutiche.
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