Piedimonte San Germano, Anniversario della Liberazione della città.

“Carissimi concittadini, concittadine, autorità civili, militari e tutti i presenti, nonostante stiamo vivendo un periodo così impegnativo a causa delle restrizioni dovute al Covid-19, oggi più che mai è importante essere qui, in questo luogo della Memoria, per commemorare il 76esimo Memorial Day della Liberazione di Piedimonte San Germano”, esordisce con queste parole il primo cittadino di Piedimonte San Germano l’avv. Gioacchino Ferdinandi, durante le celebrazioni.

Per la sua posizione logistica, Piedimonte San Germano, rappresentava per i soldati tedeschi un luogo strategico. Alle spalle delle posizioni tedesche, il massiccio fortificato di Monte Cairo era collegato a una seconda linea che fungeva da catenaccio per la difesa, chiamata  Linea Hitler o Linea Senger. Punto di congiunzione delle Linee Gustav e Hitler e cardine di ambedue era Piedimonte. Questo borgo, costituito da sassi, era situato su un cocuzzolo roccioso a fianco della Valle del Liri e dominava la strada della vallata, la via Casilina, che si snodava quasi ai piedi di quel colle. I tedeschi avevano trasformato quel borgo in un caposaldo fortificando quasi ogni sua  casa e costruendo una serie di ricoveri in cemento armato per artiglieria e mitragliatrici. “Con questa commemorazione –sottolinea il Sindaco Ferdinandi- rendiamo omaggio e ricordiamo tutti quegli uomini, tutte quelle donne che hanno sacrificato la loro vita per un ideale più importante come la Patria, la Libertà e la Pace. Un particolare pensiero di forte vicinanza va a tutto il popolo polacco che, in questo periodo di distanziamento, come ogni anno, non ha potuto celebrare e commemorare i propri caduti. Noi Italiani abbiamo il dovere morale ed etico di essere qui a ricordare, assieme ai nostri caduti, tutti quei giovani eroi del “VI Reggimento Corazzato – Bambini di Leopoli” che con il loro sacrificio ci hanno donato quella Libertà di cui noi oggi siamo custodi. Questa cerimonia però, non può essere solo oggetto di ricordo e di ringraziamento ma deve essere vissuta con una profonda riflessione di insegnamento su quanto accaduto soprattutto per le generazioni future. Ed è proprio nei giovani che noi abbiamo il dovere di piantare e coltivare il seme della Memoria. La continua lotta che da qualche mese stiamo combattendo uniti contro questo nemico invisibile ci deve far cogliere ancor di più il senso è l’importanza del concetto di Libertà! Siamo stati privati del nostro quotidiano, delle nostre abitudini, anche quelle più semplici, come un abbraccio o un saluto ai nostri cari. È da questi sentimenti che bisogna partire per cercare di comprendere quanta sofferenza, quante privazioni, quanto dolore, 76 anni fa, hanno provato i nostri concittadini. È proprio in questo giorno del 76esimo Anniversario della Liberazione di Piedimonte che deve tornare ancor più forte da parte, non solo delle Istituzioni ma anche di ciascun concittadino, quell’impegno ad apprezzare e ricordare la nostra Storia affinché tutti assieme possiamo lavorare per un futuro migliore per noi e i nostri figli. Questa la grande lezione di Vita che da questa giornata dobbiamo recuperare e custodire. Nelson Mandela diceva: “Essere liberi non significa solo sbarazzarsi delle proprie catene ma vuol dire vivere in un Mondo che valorizza e rispetta la Libertà degli altri!” W la Libertà,  W l’Italia, W gli Italiani, W Piedimonte San Germano!!  Grazie”.

 

 

 

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