Piglio, Grande partecipazione alla presentazione del libro del Generale Mori

La mafia, le Brigate Rosse, le operazioni di contrasto allo spionaggio russo,  la caccia ai latitanti,  l’arresto di Totò Riina…. Questi sono alcuni dei temi trattati in un piacevole incontro con il Generale dei Carabinieri Mario Mori, intervenuto a Piglio nella splendida location di “Al Piglio – Maison de Charme”, per presentare il suo libro “Nome in Codice Unico”. Un incontro molto fluido, interessante ed a tratti coinvolgente condotto da Giovanni Negri giornalista, produttore di Vino Cesanese e proprietario di questo splendido luogo. Mario Mori ha collaborato con il generale Dalla Chiesa nella lotta al terrorismo ed è stato uno dei fondatori del ROS (Raggruppamento Operativo Speciale). Una volta in congedo diventa Prefetto e Direttore del Sisde, proprio quando le Torri gemelle vengono abbattute a New York, rivestendo così un ruolo importante anche nella lotta al terrorismo internazionale. Con l’indagine “mafia e appalti” è stato artefice di uno dei più importanti passi avanti nella lotta alla mafia condotta dai giudici Falcone e Borsellino, ed è  stato il principale artefice dell’arresto di personaggi come Ciancimino e Riina. Davanti ad un folto pubblico, il Generale Mori sottolinea che il libro ‘Nome in codice Unico’, ha l’obiettivo  di alzare il velo su molte vicende che hanno segnato la storia dell’Italia contemporanea, ed è anche l’occasione di togliersi delle soddisfazioni personali, dopo le ingiuste ed infamanti accuse, ed i processi subiti legati alla cosiddetta  trattativa “Stato- Mafia”, di cui secondo alcuni egli ne era partecipe. Infatti dopo circa venti anni di processi, è stato assolto da tutte le accuse e ciò dimostra non solo la sua piena innocenza, ma anche la sua straordinaria resilienza a fronte di vicende giudiziarie che avrebbero potuto demolirne l’integrità e l’onore personali. Le risposte ed i racconti che il Generale Mori, ha dato durante la serata, hanno fatto emergere, la formidabile caratura della sua azione investigativa e del suo operato complessivo, in veste di “Servitore dello Stato”. Immagine resa ancor più forte dagli interventi di Giovanni Negri, del Colonnello Giuseppe De Donno  che lo ha affiancato in tante battaglie durante quegli anni in cui riuscirono, a contrastare la devastante ascesa del potere mafioso, dell’on. Luca Sbardella, e dall’intervento conclusivo del Sottosegretario alla Cultura e Sindaco di Arpino  l’on. Vittorio Sgarbi, che con la sua capacità descrittiva, ha fatto emergere il filo conduttore che unisce gli eclatanti casi d’ingiustizia avvenuti in Italia : dal caso Tortora, Mannino, Dell’Utri ed appunto Mori, e tante altre  persone che dal ‘94 ad oggi, hanno subito il comportamento sbagliato, di una parte della magistratura italiana. Tra il pubblico, presente anche il Sindaco di Piglio Mario Felli e di Trevi Nel Lazio Silvio Grazioli, il comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri il Colonnello Gabriele Mattioli, e  tanta gente comune giunta semplicemente per stringere la mano ad un esempio di “Uomo delle Istituzione, di Servitore dello Stato”,  Unico non solo nel suo libro. Altro aspetto importante da sottolineare è che finalmente a Piglio, grazie all’impegno di Giovanni Negri ed Elisabetta Petrini si è svolto un evento di grande spessore e d’importanza istituzionale, che da anni mancava in questo territorio.

         

 

 

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