Piglio, la comunità Nuovi Orizzonti compie 25 anni

Era il mese di Maggio del 1996, quando Chiara Amirante aveva finalmente trovato a Piglio, nell’ex convento dei francescani, l’assetto stabile nelle sue caratteristiche di assistenza e di reinserimento nella vita sociale di persone che fino a poco tempo prima erano allo sbando e ai margini di una decorosa vita civile.
L’iniziativa che parte dalla evangelizzazione di strada per offrire poi accoglienza ed un programma di rigenerazione psicologica e spirituale basato sul Vangelo ben presto rilevò l’efficacia del nuovo approccio alla realtà di emarginazione.
Dopo lo scetticismo iniziale della popolazione pigliese rimasta delusa dallo allontanamento dei frati francescani che per secoli avevano stabilito la loro sede e i legami affettivi nel territorio pigliese, la comunità si è poco a poco guadagnata la stima ed il rispetto della cittadinanza con un comportamento educato e civile al punto che gli stessi pigliesi oggi si prestano ad aiutare nei modi più svariati la comunità.
I meriti maggiori vanno a Chiara che si è dedicata con amore e passione allo sviluppo di un progetto che all’inizio sembrava più grande delle sue forze; la sua tenacia invece ha avuto il sopravvento al punto che la comunità “Nuovi Orizzonti” può essere additata ad esempio di una gestione equilibrata e del tutto corretta.
Non solo; la fondatrice della comunità “Nuovi Orizzonti” Chiara Amirante ha portato in televisione (numerosissime trasmissioni televisive e radiofoniche) e in sala Nervi davanti a papa Giovanni Paolo II nell’Aprile del 1997, la sua testimonianza di vita, del travaglio umano che l’ha portata a dedicare la sua vita alla missione del recupero della gioventù meno fortunata.
A Piglio, grazie alla presenza di questa comunità, sono venuti spesso ospiti illustri, come il Cardinale Ersilio Tonini e Mons. Salvatore Boccaccio i quali avevano sempre incoraggiato la fondatrice Chiara a proseguire in questa opera altamente umana.
Anche il Vescovo della Diocesi di Anagni-Alatri Mons. Lorenzo Loppa, come aveva fatto il suo predecessore Francesco Lambiase, ha voluto nel 2002 far visita alla comunità proprio l’indomani della sua Ordinazione Vescovile, dimostrando l’attenzione e l’affetto di un padre.
Un’intera giornata è stata trascorsa nella comunità “Nuovi Orizzonti” da Padre Dario Betancourt, di origine colombiana, mentre Mons. Arturo Ruggeri ha voluto festeggiare i suoi cinquanta anni di sacerdozio insieme ai trentasei giovani della comunità come segno di predilezione di Gesù per i suoi piccoli. Numerosi membri dell’Associazione di fedeli, approvata dal Cardinal Ruini il 10 Marzo del 1997, hanno voluto consacrarsi col desiderio di far della loro vita un “Grazie d’Amore” all’Amore di Dio. Il fine generale dell’Associazione è la santità dei membri, che si impegnano a portare l’Amore a chi non ha conosciuto l’Amore, la vita a chi è nella “morte”, la Gioia della Risurrezione a chi si sente disperato.
Si tratta di una consacrazione laicale aperta a tutti gli stati di vita (celibato, matrimonio, sacerdozio, vita religiosa), che pone una particolare  attenzione al mistero della discesa agli inferi di Gesù e alla Sua Resurrezione.
Ritornando all’Associazione “Nuovi Orizzonti” che oggi conta 228 Centri di accoglienza e 63 centri di ascolto in tutto il mondo la caratteristica della comunità  è quella di voler essere una grande famiglia aperta a tutti coloro che vogliono fare un’esperienza di vita rinnovata  dopo aver lasciato il loro lavoro e la loro casa per poter vivere  un’esperienza radicale di  vita evangelica. Oltre che a Trigoria e a Piglio la Comunità “Nuovi Orizzonti” è presente anche nei Castelli Romani, in Montevarchi (Arezzo), in Colombia, in Albania, in Africa, in Brasile, nelle Filippine, nella Bosnia Erzegovina (a Medugorje), a Frosinone, sull’area dell’Opera Pia Kambo, dove hanno trovato un punto di riferimento le ragazze madri, i bambini abbandonati, i tossicodipendenti, i giovani e gli anziani in difficoltà nella “ Cittadella Cielo”.
Nel Luglio 2019 a Lerici,  alla festa di Avvenire, giunta alla 44esima edizione,  è stato consegnato a Chiara Amirante il Premio intitolato allo storico direttore di Avvenire “Angelo Narducci”, alla presenza di mons. Luigi Ernesto Palletti, vescovo di Spezia–Sarzana-Brugnato, insieme al direttore  Marco Tarquinio.
Chiara aveva detto: “Non sono venuta  a ritirare un premio ma a dire  che c’è bisogno  di ciascuno di voi, che c’è un grido enorme  e inascoltato e non possiamo restare indifferenti, sarebbe  omissione di soccorso, un reato”.
Giorgio Alessandro Pacetti
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