Piglio, la parrocchia di San Giovanni festeggia 50 anni

Correva l’anno 1970 quando Sua Eccellenza Mons. Romolo Compagnoni, Vescovo di Anagni vi istituì la Parrocchia di san Giovanni dietro esplicita richiesta di P. Gregorio Atturo di origine pigliese per venire incontro alle esigenze spirituali della popolazione della campagna in continuo aumento.
Il Convento e la chiesa di San Giovanni sorgono sulle rovine di un monastero benedettino, che a sua volta poggiava sopra i ruderi di un palazzo di epoca imperiale, di cui si vedono ancora i resti. Questa zona, ricca di testimonianze archeologiche del passato, è stata poi prescelta dai francescani quale campo del loro apostolato, fin dai tempi di San Francesco.
Al primitivo convento di San Lorenzo, dei padre Conventuali, posto alle falde del Monte Scalambra e noto per la santità di vita del B. Andrea Conti, nella seconda decade del sec. XVII si affiancò quello dei frati Minori, dedicato a San Giovanni Battista.
L’iniziativa sorse il 16 Marzo 1614, in seguito ad una predicazione quaresimale tenuta nella Collegiata dal Padre Bernardino da Bologna. Il complesso edilizio fu completato in tre anni dal 1617 al 1620. La chiesa costruita in un secondo tempo per interessamento dei Principi Savelli di Acuto, venne consacrata il 10 Ottobre 1632 da Mons. Giovanni Gaspare Melis, vescovo di Anagni.
La chiesa venne dedicata all’Immacolata Concezione e a San Giovanni Battista.
L’anno 1685 segna un avvenimento particolarmente significativo, nella chiesa di san Giovanni.
Nell’Ottava di Pasqua del 1685 a Piglio fu destinato come guardiano il p. Maurizio da Brandeglio, toscano di Lucca, il quale volle trovare per i Pigliesi una devozione che simboleggiasse tutta intera la dottrina da predicare.
Il merito di P. Maurizio fu quello di aver intuito nel passaggio di fratel Angelo da Aprigliano il segno della Provvidenza.
Era questi un semplice e santo religioso originario della Provincia Riformata calabrese dei Sette Martiri (Cosenza); ed era uno di quei “crocefissari” che fiorirono nel ‘600 nei conventi francescani soprattutto dell’Italia centro-meridionale e che si specializzarono nell‘arte di suscitare “lacrime purificatrici di penitenza” mediante la scultura nel legno di Gesù in croce e fretel Angelo realizzò una talmente bella ed espressiva  da attrarre lo sguardo e l’attenzione di c hiunque  entrasse nella chesa di San Giovanni Battista.
Sfortunatamente il 12 Maggio 1944, alle ore 18,25 un violento bombardamento ha distrutto la chiesa e l’intero convento. Anche il Crocifisso realizzato da fratel Angelo veniva travolto fra le macerie, ma i Religiosi ne hanno raccolto i frammenti e li hanno inclusi nel nuovo, in tutto simile a quello andato distrutto. Oggi sulle vecchie rovine si erge un complesso architettonico simmetrico e moderno che sta a testimoniare la tenacia e l’amore dei Minori Conventuali per il sacro luogo, mentre nella chiesa costruita, continua la devozione dei fedeli a Gesù Crocifisso.
 Il progetto del complesso francescano, convento e chiesa, è stato curato dagli Ingg. Edoardo e Luigi Ridolfi, eseguito dall’Impresa CE.SI di Roma. L’altare maggiore è stato disegnato dal pittore prof. Carlo Del Vecchio di Roma edificato con marmo “botticino” e verde; la nuova chiesa è stata consacrata il 18 Dicembre 1949 dal vescovo di Anagni G.B. Piacentini con una solenne cerimonia alla quale hanno partecipato dal padre provinciale p. Benedetto Pesci.
A memoria della circostanza è stata posta nella facciata interna della chiesa accanto alla porta principale, una lapide che ricorda la consacrazione. La chiesa ad una sola navata con copertura a capanna, tipica delle semplici chiese francescane, ha un altare maggiore e nella parete a sinistra è stata ricavata nel 1950 la cappella di Sant’Antonio.
L’inaugurazione del convento avvenne un anno dopo nel 1951. Gli eventi religiosi solenni che uniscono la parrocchia di san Giovanni con la Confraternita di Sant’Antonio e il popolo pigliese sono: la festa di Sant’Antonio di Padova del (13 Giugno) , la festa del SS Crocifisso del (14 Settembre) e la Processione del Venerdì Santo con i simulacri del Cristo morto e l’Addolorata.
Nella chiesa si conserva un prezioso quadro della Madonna della Stella, risalente al XVII secolo. Nel Gennaio 1984 quattro rapinatori sacrileghi assaltano il convento alla ricerca di un fantomatico “tesore di San Francesco” e i soldi. I banditi si sono dovuti accontentare dopo aver frantumato il “Bambinello” del presepe, di tre calici del valore commerciale e di settecento mila lire delle vecchie lire. L’apostolato dei frati è stato affiancato dall’opera delle suore francescane di Seillon, che il 18 Maggio 1986 sono tornate a San Giovanni dopo circa 18 anni di assenza.
La presenza dei frati minori e delle suore è stata fino al 1° Settembre 1996. Ora il convento ospita la Comunità “Nuovi Orizzonti”, fondata da Chiara Amirante. Il 14 Settembre 2016, giorno in cui la Chiesa festeggia l’esaltazione della  Santa Croce, a Piglio , il parroco  don Gianni Macali ha, inaugurato il nuovo  ed artistico altare, fortemente voluto dal consiglio parrocchiale che ha finanziato l’intera  opera. I lavori portati a temine dalla ditta  New Style Marmi di Anagni,   sotto l’alta sorveglianza  del  F.E.C. (Fondo edifici di culto, ente che  tutela, la valorizzazione, la conservazione e il restauro dei beni) hanno riguardato gli spazi liturgici con la nuova disposizione dell’Altare,  dell’Ambone e del Tabernacolo.
Per la cronaca: il vecchio altare era stato consacrato dal vescovo di Anagni   G.B. Piasentini il 18 Dicembre  1949   nello stesso giorno in cui era stata consacrata la nuova chiesa  ricostruita dopo il bombardamento  da parte degli alleati il 12 Maggio 1944.
A cura di Giorgio Alessandro Pacetti
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