Una gita fuori porta
di Giorgio Alessandro Pacetti
Anche la televisione di stato, grazie all’interessamento del dott. Carlo Picone ha lanciato il 5 Maggio 1985 alle ore 13,15 su rete due, un appello nella rubrica “C’è da salvare” recepito successivamente dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici e Monumentali del Lazio e dal Comune di Piglio. I lavori iniziati a Luglio 1996 sono stati portati a termine nel 2008.
Le prime notizie di questo complesso si hanno a partire dal XIV sec.
Il documento risale al 1328-1329 e riguarda il pagamento della “decima annuale corrisposta agli esattori della curia romana da “Berardo Tyberii” per l’importo di soldi 5. La notizia è stata pubblicata nel 1946 tra le “Rationes Decimare”… del Battelli dalla Collana “Studi e Testi” della Biblioteca Apostolica Vaticana pag. 62. Il Santuario costituiva senza dubbio una tappa importante per i pellegrini diretti a Subiaco e al più celebre Santuario della Santissima Trinità di Vallepietra. Fonti posteriori ci parlano infatti di un luogo di ristoro presente nei paragi, “dai fondi manoscritti dell’archivio Colonna”.1 .
Gli Statuti della Terra di Piglio del 1479 iniziano con l’invocazione: “In Dei nomine, et Virginis Marie de Monte, que nos custodiat sempre, amen”.
Negli atti della visita pastorale di Mons. Filippini Tenderini del 17682 troviamo la narrazione della costruzione della chiesa della Madonna del Monte, realizzata con le elemosine dei devoti del Piglio, che si fa risalire a partire dall’anno 1756.
Nella visita del Vescovo di Anagni Mons. Cirillo Antonimi alla chiesa della Madonna del Monte in data 14 aprile 1779, fu stabilito che nuovo amministratore della chiesa dovesse essere il notaio Carlo Locci3 . L’incarico fu da lui svolto fino all’anno 1802.
In un Inventario delle prebende delle chiese parrocchiali di S. Maria e S. Lucia a proposito della Madonna del Monte troviamo delle notizie redatte intorno al 1820. Vi leggiamo che i “Sig. Canonici l’Officiano nella sua Festa la Domenica fra l’Ottava dell’Ascensione; e si mantiene colle sue entrate; e la custodia di un Romito, che abita nel suo Romitorio unito; ma questo si mantiene piis elemosinis.
Si notifica, che questa Sacra Miracolosa Immagine del Monte si palesò nell’antica sua Cona li cinque Marzo dell’anno 1756 con gran fama di miracoli, il di cui primo fu una nella persona di una Filettinese Ossessa, che all’apparire di questa Sacra Immagine allora fra gli albori, vomitò fava, ed un pezzo di mattone tuttora visibili. Oggi però la devozione Popolare, Diocesana e de Paesi Limitrofi, e Città; e venuta meno, e non ha più quella affluenza di concorso che era ammirabile; principalmente nella Festa a cui si univa una Processione Solenne, e quella notturna, che faceva il Popolo col lume di Canne; ed altri Legni: Cosa, che durò molti anni. Sia per notizia istorica anche questa; e prima di raccontare la promessa della Storia Canonicale.
N.B. Ecco il fatto genuino sopra la Madonna SS.ma del Monte. Correva l’anno di nostra salute 1756, il di 5 marzo, e si conduceva da una Compagnia di Filettinesi, una donna per nome Domenica Rosa Pontesilli ossessa, per esser liberata dai Spiriti maligni dalla Virgine SS.ma di Genazzano. Quanto al passar per il sito ove fra vepri, e Spine stava in una Co…[?]… la S. Immagine; incominciò la donna a strepitare, a vomitare, e gridò di esser libera. Tutti stupirono al sentir la Madonna l’ha liberata“.4
Su una copia di una immagine della Madonna stampata ad incisione:
In data 22 maggio 1838 il Preposto Don Vincenzo Bonacci scrive ad un certo Don Salvatore per avere notizie relative a Maria Domenica Pontesilli di Filettino ossessa liberata il 5 marzo 1756.
Molte volte nel libro dell’esito leggiamo che il 5 marzo si celebra nella chiesa della Madonna del Monte la messa per la festa della manifestazione dell’immagine della Madonna.
A partire dall’anno 1760 vennero creati molti censi a favore della Madonna del Monte.
Si conserva nell’archivio parrocchiale un registro di messe celebrate alla Madonna del Monte. Sul frontespizio vi è inciso l’anno 1763 ma i primi fogli interni sono andati smarriti, sicché le messe annotate all’interno partono dal 1771 e terminano il 1845. Vi troviamo annotata la copia del decreto emanato nella visita dell’11 agosto 1834 e nel quale si stabilisce che si celebrino tre messe il 5 marzo e la domenica tra l’ottava dell’Ascensione.
In una Sacra Visita fatta l’8 luglio 1768 si legge che l’amministrazione delle rendite spettanti alla Chiesa di Madonna SS.ma del Monte fu esercitata dal 21 agosto 1767 fino a quella data dal Sig. Gianfrancesco Nardi.
Nel 1769 eremiti della Madonna del Monte furono Fra Agostino5 e Fra Giuseppe6 , nel 1774 Fra Gioacchino7 e nel 1779 Fra Sigismondo8 .
Nel 1782 fu disposto fu disposto che con i beni della Madonna del monte si mantenessero anche gli studi dei seminaristi di Piglio nel seminario di Anagni.9
A pagina 41 del libro di amministrazione della Compagnia del Santissimo Sacramento e della chiesa di S. Antonio Abate leggiamo che l’11 agosto 1804 il vescovo Gioacchino Tosi affidò a Francesco Borgia l’amministrazione dei Luoghi Pii: Compagnia del SS. Sacramento, del B. Andrea Conti, Concezione, SS. Rosario e chiese della Madonna del Monte e di S. Antonio Abate. Diverse notizie sulla Madonna del Monte fino al 1817 si ricavano da questo libro. Leggiamo di diverse riparazioni alla chiesa, al romitorio e alla sua stalla. Vi si parla spesso della festa della Madonna SS.ma del Monte la cui data varia tra maggio e giugno. Nel 1808 vi leggiamo che Cappellano della Madonna del Monte fu Don Prospero Massimi. Nel 1811 leggiamo che l’Eremita della Madonna del Monte andò carcerato. Nel 1814 si parla dell’eremita Fra Bernardino che si licenziò. Nel 1816 venne registrata la spesa per il confessionale realizzato dal falegname Tommaso Ricci. Leggiamo pure che l’anno successivo il confessionale fu riportato in chiesa dopo essere servito nel Piglio per le Missioni.
In un elenco di “Beni della Sacrestia, S. Sebastiano, Massa Comune, e Luoghi Pii del Piglio dati in Affitto a Vincenzo Felli ai 10 7bre 1832” compare anche l’elenco dei terreni di M. SS. del Monte.
Nella nota delle entrate di S. Maria a partire dal 1840 vengono annotate diverse volte le bussole della Madonna del Monte.
In una nota di spese di S. Maria del 1845 vengono annotate diverse uscite per il tetto della Madonna del Monte.
Il 20 aprile 1860 l’eremita della Madonna del Monte, Fra Andrea Barnaba, scrisse al vescovo di Anagni, Clemente Pagliari, per ottenere il permesso di essere sepolto nella medesima chiesa dopo la sua morte.
Nel libro di Amministrazione della Collegiata di S. Maria il 5 marzo 1868 venne registrata l’elemosina data all’Abate De Santis per la messa celebrata nella chiesa della Madonna SS. del Monte.
Sul verbale del Capitolo di S. Maria del 10 maggio 1872 si parla di “sconcerti, che avvengono nella Chiesa della Madonna SS. ma del Monte coll’Eremita Gabriele Lolli”.
Nella seduta del Capitolo di S. Maria del 14 novembre 1880 si discusse se accettare la richiesta di Filippo Mappone di essere riammesso in qualità di Eremita della Madonna del Monte. Fu deliberato di non riammetterlo “tanto più che il Mappone per furto fu espulso da quella Chiesa, essendo stato condannato dalla Pretura di Paliano”.
Nel 1883 Achille Tosti eseguì diversi lavori alla chiesa della Madonna del Monte.
Nel 1887 vennero eseguiti dei lavori al tetto.
In un registro delle messe per i legati dal 1903 al 1945 vengono registrate le messe celebrate anche alla Madonna del Monte.
Nel 1904 furono eseguiti lavori di manutenzione alla chiesa.
Nella relazione della visita pastorale del 1925 si legge che la fabbrica della Chiesa rimonta all’anno 1756 e che la cura dell’altare era tenuta dalla Sig.ra Francesca Massimi-Berucci.
E’ del 1962 un elenco di offerte per la Madonna del Monte compilato dal parroco D. Orazio Cerrocchi.
Nel 1985 i cultori di storia locale, il dott. Stefano Parenti e il geom. Giorgio Alessandro Pacetti con una lettera inviata alla Rubrica TG2 L’Una “C’è da salvare”Via Teulada Roma segnalavano il degrado e l’abbandono delle strutture architettoniche in cui versava il Santuario. L’appello è stato recepito dal giornalista Carlo Picone e trasmesso il 5 Maggio alle ore 13,30.
Nel 1987 Il Ministero per i Beni Culturali ed Ambientali con lettera prot. 1360 del 20 Marzo a firma del Soprintendente Reggente Dott. Arch. Gianfranco Ruggeri indirizzata al Sindaco di Piglio e per conoscenza al geom. Giorgio Alessandro Pacetti richiedeva per gli eventuali adempimenti di competenza ai sensi della Legge 1089/39 di voler trasmettere la documentazione storica, fotografica, la mappa catastale e notizie in merito del Santuario della Madonna del Monte.
Il Sindaco del Comune di Piglio con lettera del 16 Aprile 1987 chiedeva al geom. Pacetti tutta la documentazione per evadere quanto richiesto dal Ministero al più breve tempo possibile per iniziare il cammino per il recupero del Santuario della Madonna del Monte.
Nella riunione indetta dal Sindaco in data 23 Febbraio 1993 presso la sala consiliare si è discusso la situazione dei lavori di ristrutturazione del Santuario alla presenza del geom. Giorgio Alessandro Pacetti, Ispettore onorario della Soprintendenza.
Nel 1994 nell’archivio privato della famiglia Massimi-Berucci Giorgio Alessandro Pacetti scopre in una litografia la vera effige della Madonna del Monte datata 5 Marzo 1756 nella liberazione di una donna di Filettino posta in una cona nel mezzo della montagna della terra di Piglio. Questa sacra immagine risulta nascosta sotto il dipinto di un’altra immagine meno pregiata. Nel 1996 sono iniziati i lavori e terminati nel 2008.
Notizie raccolte da don Marcello Coretti parroco di Piglio (dal 2000-al 2009), dal dott. Stefano Parenti archivio Colonna.
1 G. Battelli, Rationes Decimarum Italiane nei secoli XIII e XIV. Latium (Studi e Testi 128), Città del Vaticano 1946 p. 62
2 ACV B18 A26 f254r-255r n. 1006
3 APSM M.d.M. 2, f. 35-36
4 APSM S.M. 1.2 f 37r-v
5 M.d.M 1f69r
6 Registro di rendimento dei conti APSM M.d.M. 2 f11r
7 M.d.M. 1 f76v
8 Registro dell’Esito pag. 86
9 Registro di rendimento dei conti APSM M.d.M. 2 f43v