Italia, Paese di santi, poeti, navigatori e… investitori, ma non sono molti i politici che rischiano i propri capitali in titoli azionari, c’è anzi chi non sembra investire affatto. Almeno non risulta direttamente come investitore.
I titoli azionari non sarebbero tra i più ambiti
Nell’edizione odierna, Il Giornale pubblica un panorama degli investimenti dei nostri parlamentari e ministri. Contrariamente a quanto ipotizzabile sarebbero tuttavia pochi quelli dediti a questa attività. I politici sarebbero più propensi a “guardare” a terreni e immobili per far fruttare i loro capitali, piuttosto che ai fondi d’investimento.
Il più attento alla Borsa
Il più spregiudicato in ambito borsistico risulterebbe essere il senatore Pier Ferdinando Casini. Il suo portafoglio azionario di alcune migliaia di euro sembra riguardare le azioni nazionali di Mediobanca, Enel, Generali. Ma anche quelle internazionali come Microsoft, Apple, Mercedes, Alibaba, Amazon, Visa e Louis Vitton. Il pacchetto azionario maggiore detenuto da Pierferdinando Casini sarebbe in Hera SpA, per un valore di 18 mila euro.
Il Verde Bonelli e l’ex premier Renzi
Anche Angelo Bonelli non disdegna i titoli di Borsa e avrebbe azioni di Tiscali e Inovio Pharmaceuticals, un’azienda statunitense di biotecnologie quotata al NASDAQ. Inovio Pharmaceuticals è attiva nella ricerca e nello sviluppo di prodotti a base di DNA sintetico per il trattamento di tumori e malattie infettive e nei vaccini.
Matteo Renzi da anni possiede delle azioni del settore energetico, nella fattispecie: Acea, Enel e A2A.
Maggioranza e opposizione in perfetto equilibrio
Sono la prevalenza i parlamentari e ministri che non si affidano a questo tipo di investimenti. Come la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni o il vicepremier Antonio Tajani, che non parrebbero avere alcun titolo azionario. Per la legge del contrappasso, nemmeno i maggiori esponenti dell’opposizione, come l’ex premier Giuseppe Conte o la leader del Pd, Elly Schlein, sembrano essere attratti da questo settore.
Restando poi nell’area dell’esecutivo di governo, Il Giornale racconta che il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, piuttosto che fare trading, si dedica alla pesca nel lago di varese ed ha 10 quote della “Cooperativa di pescatori locali”.
Ciriani è il più grande investitore
Nella squadra di governo, chi eccelle in titoli è il ministro per i rapporti col Parlamento Luca Ciriani di Fratelli d’Italia. Avrebbe vari fondi azionari e titoli nelle aziende italiane Telecom e Generali. Sempre in area di governo, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio detiene 5mila azioni Bpm. In ambito bancario figura anche Maria Elena Boschi, capogruppo di Italia Viva alla Camera ed ex ministra del governo Renzi, che avrebbe 10 quote della Bcc Valdarno.
Cuore neroazzurro
Il presidente del Senato Ignazio La Russa si fa invece attrarre dalla sua fede calcistica, tanto che possiede 10mila quote di Fc Internazionale Milano SpA (Inter).
Naturalmente è possibile che nella “ricerca” del quotidiano siano sfuggiti altri piccoli investitori legati al mondo della politica o che, come anticipato, non risultano ufficialmente. Ciò che in fondo sembra essere assodato è che nell’ambito della politica sono preferiti investimenti che magari non prevedono rischi e che, come “il mattone”, garantiscono un valore nel tempo.
Foto generica di Giorgetti e Ciriani, tratta dal web