Non sono passate 24 ore, che dopo l’annuncio della chiusura dei bivacchi del Parco Nazionale Val Grande, è stato forzato l’ingresso al bivacco alla Colma di Premosello (nella foto).
La chiusura dei bivacchi era stato disposta dal parco, sostenuta anche da ordinanze sindacali tra cui quella del comune di Premosello e da indicazioni del CAI, per l’evidente impossibilità di mantenere le regole di distanziamento sociale e di controllo sanitario delle strutture. Un’azione, associata alle indicazioni puntuali sulla fruizione del parco durante l’avvio della fase 2, dettata nell’ottica di proteggere i visitatori del parco dai rischi di contagio. “Un fatto grave -dichiara il presidente del parco Massimo Bocci– anche inaspettato che mi rattrista molto. Si pensa sempre che i frequentatori della montagna siano persone rispettose dei luoghi e delle regole, ma devo constatare che non è cosi. In questo caso vince l’inciviltà… Uomini a piedi dovranno tornare sul posto per rimettere la chiusura. In ogni caso si tratta di un reato e procederemo nelle sedi opportune”. Il sindaco di Premosello Giuseppe Monti esprime profondo rammarico per un gesto simile avvenuto all’interno di un parco nazionale dove il rispetto dovrebbe essere alla base di ogni azione. “Mi auguro che questi personaggi -afferma il Sindaco- possano essere perseguiti dalla legge. Ricordo che è stata violata una ordinanza sindacale emessa per questioni sanitarie”.