I pronostici indicavano un testa a testa tra il presidente uscente e la candidata dell’estrema destra Marine Le Pen. Ma i risultati segnano il 28% dei consensi per Emmanuel Macron contro il 24% della rivale.
Come fa notare il Corriere della Sera, la vittoria della Le Pen al primo turno avrebbe avuto ripercussioni non solo in Francia ma su tutta Europa, a causa della “vicinanza” a Vladimir Putin. (Il suo partito avrebbe ricevuto in passato forti finanziamenti da Mosca).
Entrambi in ascesa rispetto a 5 anni fa
Il ballottaggio del prossimo 24 aprile vedrà i due candidati più forti dell’ultima tornata elettorale di 5 anni fa. Quando il leader di En Marche ottenne il 24% e la presidente del Rassemblement raccolse il 21,4%.
Macron, cauto dichiara che “Nulla è ancora deciso, le prossime due settimane saranno decisive per la Francia e per l’Europa”. Il presidente uscente dice “invito tutti i francesi a unirsi a noi”, e annuncia la volontà di creare un “grande movimento politico di unità e di azione”. Macron in sintesi invita l’elettorato a “scegliere la Francia e l’Europa”.
Le Pen, chiama a sé l’elettorato che non ha votato per Macron. Fa appello ad unirsi al Rassemblement con l’obiettivo, dice, di “rimettere ordine in Francia”.
Jean-Luc Mélenchon, leader della sinistra radicale, terzo con oltre il 21% dice chiaramente che “Non bisogna dare un solo voto a Le Pen”. Il terzo partito candidato potrebbe essere proprio l’ago della bilancia al ballottaggio del 24 aprile.
Eric Zemmour, l’ex giornalista di estrema destra, quarto col 7% delle preferenze, accoglie l’invito e dà ai suoi indicazioni di voto per la Le Pen.
Astensione in crescita
Anche se non si sono toccati i livelli dell’astensione record del 2002 del 28,4%, le elezioni hanno registrato una salita degli astensionisti del 4%. Rispetto al primo turno di cinque anni fa infatti, quando l’astensione fu del 22,2% ieri a non votare sono stati il 26,2, ben oltre un cittadino francese, avente diritto, su quattro.