Nella mattina di oggi, giovedì 19 dicembre, alcuni attivisti di Legambiente, insieme agli studenti e i rappresentanti dell’UDU Tor Vergata, hanno organizzato un’azione dimostrativa davanti all’Università. Hanno esposto uno striscione con la scritta CHE VERGOGNA per protestare contro il parere negativo espresso dal Rettorato del secondo ateneo romano sulla realizzazione del tram Termini-Tor Vergata.
Il cantiere doveva iniziare oggi
Sarebbe dovuto partire proprio oggi il cantiere per il progetto, mentre ieri era in programma la conclusione della conferenza dei servizi, un passaggio cruciale. Tuttavia, l’incontro è stato annullato proprio a causa del parere contrario del Rettorato, provocando un rinvio di oltre tre mesi. Questo ritardo potrebbe mettere a rischio i finanziamenti già stanziati, che coprono interamente i costi della tranvia.
I timori del Rettorato sulla tramvia
Il progetto prevede la costruzione di una tranvia di 12,9 km, che seguirebbe l’attuale percorso della ferrovia Termini-Giardinetti per poi estendersi oltre il Grande Raccordo Anulare fino all’Università Tor Vergata. La posizione contraria del Rettorato si basa sulla preoccupazione che la presenza del tram, in particolare su Viale della Sorbona, possa ostacolare l’accesso all’ateneo in automobile.
Legambiente
“Il parere negativo del Rettorato dell’Università Tor Vergata è vergognoso”. Questo ha dichiarato Roberto Scacchi, responsabile nazionale per la mobilità di Legambiente e presidente regionale dell’associazione. Scacchi giudica l’atteggiamento come “un atto di totale irresponsabilità. Invece di tutelare il bene comune, si preferisce privilegiare chi raggiunge il posto di lavoro in auto privata, dato che la contrarietà sembra motivata solo da presunte difficoltà per gli automobilisti”.
“Non abbiamo mai visto nulla di simile. Il secondo ateneo della capitale, con il suo Policlinico, è noto ai romani come uno dei luoghi meno accessibili con i mezzi pubblici, pur avendo spazi immensi e strade ampie. Questo parere non è solo un ostacolo al tram, ma anche un danno per tutto il corpo studentesco presente e futuro. È una decisione contraria all’ambiente e priva di ogni logica.
Foto: controluce.it