Un relitto giace da 40 anni sulla montagna
Sono passati quasi quarant’anni da quel maledetto giorno, quando un aereo privato, un piper, si schiantò sotto la vetta di Monte Scalambra, spezzando le vite di quattro persone.
Era il 26 giugno 1981, morirono il pilota Aurelio Santangeli, suo figlio Mario e gli amici Domenico Chines e Nicolo Sozzi, che si recavano alla Scuola Ufficiali dell’Aereonautica di Pisa.
A memoria di quel tragico evento è stata eretta una croce monumentale, ma resta ancora il relitto dell’aereo, che probabilmente è stato impossibile rimuovere per ragioni logistiche e che ormai è diventato tappa fissa per escursionisti, che vogliano anche fermarsi un minuto in preghiera o semplici curiosi.
Il percorso si può intraprendere da dietro l’eremo di San Michele Arcangelo, salendo fino alle case estive a quota 1400 mt e la terrazza panoramica da cui si riescono a vedere molti paesini, tra cui Subiaco; si prosegue ancora, oltrepassando le antenne radio, subito dopo Madonna della Pace.
La sommità si trova a 1420 mt, dove è posto un pannello solare protetto da una staccionata; per i meno intraprendenti esiste una via carrozzabile che porta fino a Madonna della Pace, dove è possibile anche visitare il monumento ai caduti della Seconda Guerra Mondiale.