Ragazze 15enni prendono a calci, pugni e sputi un bambino 12enne perché ebreo

ebreo bullizzato

Domenica pomeriggio al parco Altobelli nel Comune di Campiglia Marittima (Livorno) è accaduto un fatto molto grave. Due ragazzine di 15 anni avrebbero insultato e preso a calci, pugni e sputi, un dodicenne, perché ebreo.

Dalla ricostruzione del brutto episodio, il 12enne era con altri coetanei e le due ragazzine, senza ragione, gli avrebbero prima intimato di tacere e poi hanno iniziato ad apostrofarlo con frasi antisemite. “Devi bruciare nei forni”, avrebbero detto le due che poi hanno degenerato passando alle vie di fatto. Il ragazzino ha raccontato tutto al padre che ha formalizzato denuncia ai carabinieri per ingiurie e lesioni.

Il sindaco

Il primo cittadino della località ha commentato dicendo: “Una situazione incredibile, da pelle d’oca, sembra di essere ripiombati nei tempi più bui della storia del nostro Paese”. Ha inoltre aggiunto che l’amministrazione non lascerà che la cosa venga banalizzata, ritenendola di “una gravità inaudita”.

Dall’amministrazione comunale: “stop all’antisemitismo”

il sindaco di Campiglia, Alberta Ticciati, ha invitato la famiglia a procedere. Ha informato che provvederà ad un confronto con le Forze dell’ordine e la scuola, perché non sia accantonata la vicenda. “Il fatto che nel 2022 succeda una cosa tale, in una realtà come la nostra, è di una gravità massima che va indagata, approfondita, compresa, e fortemente stigmatizzata”.
Poi Ticciati esprime pubblicamente “la più profonda solidarietà al ragazzo e alla famiglia”, aggiungendo che tutta la comunità è con loro. Contro la violenza, la discriminazione e contro gli atti di antisemitismo.

E’ chiaro che l’episodio spiacevole, quanto disdicevole, non può annoverarsi tra gli atti di bullismo. Seppure costituisca una piaga per la società, il bullismo è un’espressione di violenza, spesso immotivata, fine solo a sé stessa. Chi s’atteggia a bullo vuole probabilmente nascondere la propria inadeguatezza con l’uso della violenza, e per ciò deve essere condannato. Ancora più grave è quando si ricorre a mezzi violenti aventi per motivo il razzismo, in questo caso siamo di fronte ad un problema sociale ancora più grave.