Se c’è una lezione che possiamo trarre da questa storia, è che scegliere tatuaggi vistosi sulle mani non è proprio la migliore strategia per chi vuole darsi alla carriera criminale. Un 35enne di Ottavia (un quartiere della Capitale), con un curriculum già ricco di precedenti, è stato identificato grazie a questi dettagli artistici che hanno facilitato il suo arresto.
Varie denunce
Tutto è iniziato con le denunce di diversi tassisti romani, esasperati dalle scorribande di un passeggero con un metodo sempre uguale. Sale sul taxi, si fa portare in zone periferiche o scarsamente illuminate, estrae un’arma da taglio e, con un savoir-faire discutibile, si appropria dell’incasso e degli effetti personali del malcapitato di turno. Il suo tentativo di passare inosservato è stato vanificato da quelle mani tatuate, descritte nei minimi dettagli dalle vittime ancora sotto shock, ma con buona memoria fotografica.
Le forze dell’ordine, partendo da questi indizi, hanno incrociato le segnalazioni con le immagini delle telecamere di sorveglianza e, dopo un po’ di sano stalking investigativo, sono arrivate a lui. Il sospetto era già noto alle autorità per reati simili. Insomma, l’originalità non era il suo forte, né nei crimini né nell’evitare di farsi riconoscere.
Perquisizione che avvalora i sospetti
Dopo aver raccolto prove a sufficienza, la polizia ha organizzato un’operazione per assicurarsi che l’uomo non sfuggisse alla giustizia. Durante la perquisizione, sono stati trovati oggetti appartenenti alle vittime e un coltello che corrispondeva alla descrizione fornita. L’autore dei reati è quindi finito in questura per l’interrogatorio di rito.
Un sospiro di sollievo dei tassisti
L’arresto ha portato un’ondata di sollievo tra i tassisti romani, che ormai si sentivano protagonisti involontari di un thriller fin troppo realistico. Alcuni avevano persino cambiato turni e percorsi per evitare brutti incontri. Ora, grazie all’intervento delle forze dell’ordine, possono tornare a lavorare con maggiore tranquillità. Insomma, questa vicenda ricorda che il crimine non paga, soprattutto se chi lo commette lascia in giro un biglietto da visita sotto forma di tatuaggi ben visibili. Chissà se in futuro, questo fuorilegge prenderà in considerazione i guanti. O magari, un lavoro onesto.
Foto: sicurezzamagazine.it