I beneficiari della misura di sostegno economico istituita con il Reddito di Cittadinanza sono sotto controllo da parte dell’INPS e dell’Agenzia delle Entrate che, di fatto, entrano nei conti correnti.
L’INPS e l’Agenzia delle Entrate controllano anche buoni fruttiferi, deposti bancari, fondi pensione. Possono anche monitorare la gestione del risparmio, le obbligazioni e tutti i movimenti bancomat, carte di credito e finanziamenti.
Inoltre possono monitorare gli assegni, le transazioni e le bollette associate al conto corrente. Non si possono controllare i prelievi dal conto, che sono liberi.
Questi controlli sono necessari per stabilire se il soggetto che al momento beneficia del Reddito di Cittadinanza possieda e continua a possedere i requisiti imposti.
I controlli sono effettuati dall’INPS, dall’Agenzia delle Entrate, dalla Commissione Tributaria e dalla Guardia di Finanza.
Considerata la misura di controllo messa in atto, il Garante della privacy ha richiamato al rispetto delle norme a tutela dei dati personali, per evitare che le banche e gli altri enti siano esposti a reclami per violazione delle leggi sul trattamento dei dati.
Per evitare i reclami, enti ed istituti bancari devono dimostrare di aver adempiuto alle norme prescritte dal Garante della privacy, in particolare:
le modalità di trattamento e conservazione dei dati personali;
l’adempimento degli obblighi di informazione dell’utente controllato;
la logica del trattamento automatizzato dei dati.
Intanto la fase due prevista con l’introduzione del Reddito di Cittadinanza prende avvio in questi giorni: dai Centri per l’Impiego sono in partenza 120 mila convocazioni; previste sanzioni per chi non si presenta.
Il Reddito di Cittadinanza entra nel suo vivo e si trasforma da mero sussidio economico a misura di politica attiva e di concreta inclusione sociale.
Secondo Domenico Parisi, presidente dell’Agenzia Nazionale Politiche Attive sul Lavoro, tutto sarà pronto per il prossimo 24 giugno. Puoi saperne di più cliccando su qui.