Reddito di Cittadinanza non speso? INPS lo chiede indietro

Reddito di cittadinanza

Reddito di Cittadinanza: INPS riprende i soldi

A partire dalla fine del mese di luglio, INPS effettuerà una decurtazione del 20% sul saldo di coloro che percepiscono il Reddito di Cittadinanza.

A spiegare meglio i motivi, ci pensa l’art. 3 del DL n. 4 del 28 gennaio 2019 che dice: “Il beneficio è ordinariamente fruito entro il mese successivo a quello di erogazione”.

In sostanza, qualora dovesse avanzare una parte della somma percepita per il Reddito di Cittadinanza alla fine del mese, INPS se lo riprenderebbe. Ecco dunque, in sintesi, cosa accadrà dalla fine di luglio per tutti i mesi successivi alla durata del sussidio.

La misura era già prevista dal DL 4/2019 che definiva il Reddito di Cittadinanza, ma solo ora sarà applicata.

 

La decurtazione del 20%

L’importo che INPS andrà a sottrarre l’ultimo giorno di ogni mese a coloro che non usufruiranno totalmente della cifra spettante per il RdC, in ogni caso, non sarà mai superiore al 20% del valore del beneficio erogato il mese precedente.

La decurtazione, quindi, non sarà fattibile se di ammontare inferiore al 20% del sussidio minimo di 480 euro annui, calcolato su base mensile.

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Decurtazione semestrale

Una seconda verifica sarà effettuata sulla carta Postepay e avverrà al termine dei due semestri.

Il complessivo non speso e non prelevato nel semestre, ad eccezzione di una mensilità riconosciuta, verrà decurtata dalla carta.

In sostanza, il valore del saldo all’ultimo giorno di ciascun semestre, lo si confronta con il valore del beneficio mensile massimo che spetta nel semestre.

 

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