Sarebbero diversi i beneficiari del reddito di cittadinanza che lamentano il mancato accredito sulla carta a settembre. Alla base ci sarebbe un problema di calcolo, ma sono già arrivate delle assicurazioni: negli ultimi giorni già di settembre dovrebbero partire i pagamenti.
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Ma qual è la ragione di questo ritardo? A settembre sarebbe dovuto essere operativo il taglio del 20% delle somme non spese nei mesi scorso, secondo la normativa adottata lo scorso 30 giugno: ciò che avanza del reddito di cittadinanza e non viene speso o prelevato dai beneficiari viene tagliato fino al 20% nel pagamento del mese successivo. Ma a settembre, assicura l’INPS, non ci sarà nessun taglio: “A seguito della prima applicazione del calcolo relativo alla decurtazione stabilita dalla norma è emersa l’esistenza di alcune tipologie di modalità di spesa che richiedono un ulteriore affinamento del meccanismo di calcolo. Pertanto, per il momento, provvediamo ad annullare le decurtazioni e le disposizioni di questo mese, che saranno inviate a Poste italiane per intero”
Come si sa, settembre è un mese particolare, perché potenzialmente l’ultimo per garantire un sostegno economico a chi aveva fatto domanda nel marzo 2019, essendo scaduti i 18 mesi previsti dalla legge come termine massimo del sussidio. In realtà, il reddito di cittadinanza può essere comunque rinnovato, ma soltanto dopo una sospensione di un mese prima del rinnovo e previo invio di nuova domanda per attestare il mantenimento dei requisiti necessari per ottenere il sostegno economico.
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