Sono state ben 270mila le domande arrivate in appena 15 giorni per richiedere il reddito di emergenza. Non poche, seconda la Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo. Ma c’è un’ipotesi che il sussidio possa essere prorogato rispetto al termine del 30 giugno? La Catalfo sembra essere stata chiara: questa è una misura che va incontro a un’emergenza, non è per il futuro. Per quella esiste già una misura strutturale come il reddito di cittadinanza.
“Se le domande sono inferiori al limite massimo dello stanziamento vuol dire che abbiamo fatto uno stanziamento prudente” e che “la nostra rete di protezione è sufficientemente larga”. E ha aggiunto: “Parlare di flop mi sembra singolare: intanto la notizia è che la misura è già pronta e operativa, il modulo da tempo è disponibile online e si stanno già erogando i primi redditi di emergenza. E’ un caso di efficienza dell’Inps, faccio i complimenti all’Inps e al ministero del Lavoro, rapidissimi ad attuarla”.
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Si ricorda che le domande per accedere al reddito di emergenza devono essere presentate entro il 30 giugno. È possibile compilare la domanda direttamente sul sito dell’Inps autenticandosi con il Pin, lo Spid, la Carta nazionale dei servizi o la Carta d’identità elettronica. Si procede con un’autodichiarazione per gran parte dei dati, il resto è acquisito dall’Agenzia delle Entrate e dall’Inps. Dunque, il soggetto che compila la Dsu si assume la responsabilità, anche penale, di quanto va a dichiarare.
Se la domanda viene accettata, il Reddito di emergenza viene erogato per due mensilità a decorrere dal mese di presentazione. Inviando la richiesta a giugno, quindi, la cifra viene erogata per le mensilità di giugno e luglio. Tra i requisiti necessari ci sono la residenza italiana, un valore del reddito familiare (ad aprile 2020) inferiore al beneficio, un patrimonio mobiliare nel 2019 inferiore a 10mila euro (che può essere aumentato di altri 5mila euro per ogni componente aggiuntivo e per un massimo di 20mila euro) e un Isee, attestato da una Dsu valida, inferiore a 15mila euro.
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L’importo erogato può andare da un minimo di 400 euro, in caso sia presente un solo adulto nel nucleo familiare, ad un massimo di 800 euro con tre adulti e due minori. Solamente nel caso in cui uno dei tre adulti sia in disabile grave, l’importo può raggiungere gli 840 euro.