In arrivo con il decreto Sostegno un rafforzamento del Reddito di emergenza. Il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, nell’affrontare la spinosa questione della condizione di povertà in cui molti italiani sono precipitati a causa della pandemia, ha affermato che se l’Italia ha evitato che la crisi economica si trasformasse in crisi sociale è stato proprio grazie al Reddito di cittadinanza, ma anche al Reddito di emergenza.
Il dl Sostegno, ha spiegato Orlando, “conterrà un considerevole rafforzamento del Reddito di emergenza mediante l’innalzamento della soglia massima dell’ammontare del beneficio per coloro che vivono in affitto e la garanzia dell’accesso al beneficio anche ai disoccupati che hanno terminato, tra il 1 luglio 2020 e il 28 febbraio 2021, la Naspi o la Dis-coll e non godono di altri strumenti di sostegno al reddito”.
Ricordiamo che l’importo del Reddito di emergenza varia dai 400 euro agli 800 euro per quota e per nucleo, e viene calcolato in base al numero dei componenti del nucleo richiedente. La cifra è leggermente aumentata se nella famiglia è presente un componente disabile grave o non autosufficiente.
Orlando ha annunciato di voler rifinanziare il Reddito di cittadinanza con 1 miliardo di euro ma anche di consentire a chi percepisce il sussidio di lavorare senza perdere il diritto all’assegno e nemmeno la sua consistenza. È infatti “allo studio una disposizione per permettere ai percettori di Reddito di Cittadinanza di lavorare temporaneamente sospendendo il beneficio del RdC senza subire la perdita o la riduzione dell’assegno. In tali casi l’assegno riprenderà a decorrere in via automatica al termine dell’attività lavorativa”.
Orlando ha anche spiegato che “cruciale è la piena attuazione del Piano straordinario di rafforzamento dei centri per l’impiego, già finanziato dal decreto legge istitutivo del Reddito di cittadinanza: dobbiamo accelerarne i processi ed essere più ambiziosi, ad esempio perseguendo l’obiettivo di fissare standard di prossimità e di migliorare l’integrazione con la rete dei servizi territoriali, in particolare servizi sociali e anche sanitari per i beneficiari con bisogni complessi, prevedendo anche specifiche azioni formative per gli operatori, la creazione della Rete nazionale degli Osservatori regionali del mercato del Lavoro e il completamento dell’interoperabilità dei sistemi informativi con il sistema nazionale. In parte tali azioni sono collocate nel Pnrr, seppur già finanziate, per coerenza con la riforma complessiva”.
Sul Reddito di cittadinanza, il ministro del Lavoro ha annunciato che vanno rivisti i meccanismi burocratici. “Ho istituto un comitato, come era previsto nella legge, in cui sono stati messi dentro, oltre a esperti anche referenti di Inps, Anpal e Inap, ma intendo proporre una modifica che preveda di inserire anche un rappresentante dei Comuni. Perché ritengo importante vedere la cosiddetta messa a terra” delle misure.
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