Con il decreto Aprile ormai pronto per essere approvato (dovrebbe arrivare la pubblicazione in Gazzetta nella prima settimana di maggio), tanta curiosità continua a rimanere attorno alla possibile presenza dell’attesissimo reddito di emergenza. Una misura data per certa e su cui vuole puntare il Governo stesso, ma che in realtà ha ancora tante incognite.
In questo momento, la maggioranza non ha ancora trovato l’intesa. Potrebbe essere un sussidio temporaneo per chi non ha nessun introito o aiuto pubblico, oltre per chi non può accedere al reddito di cittadinanza, ma non è stata ancora ben definita la platea dei potenziali beneficiari, né se sarà l’INPS a gestire pure questo reddito oppure se la questione verrà demandata ai Comuni.
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Secondo le prime indiscrezioni, il reddito di emergenza dovrebbe essere diretto per circa un milione di nuclei familiari, un totale di circa 2.5 milioni di persone e avrebbe durata di almeno due mesi, o comunque (secondo quanto riferito dal ministro dell’Economia Gualtieri) almeno finché ci sarà l’emergenza. L’idea resta comunque quella di introdurre due soglie di reddito in base all’ISEE, escludendo così chi già percepisce il reddito di cittadinanza e i ceti medi.
L’importo dovrebbe oscillare tra i 400 euro (per i single e con ISEE tra 6mila e 15mila euro) e 800 euro, più probabile per le famiglie numerose. Ma quando arriverebbero i pagamenti?
L’impressione è che gli accrediti slitteranno di qualche mese: se si dovesse raggiungere un accordo nella maggioranza e il reddito fosse inserito già nel decreto di aprile, i primi pagamenti potrebbero arrivare per i mesi di giugno e luglio.
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Intervistata ai microfoni di InBlu Radio, il Sottosegretario all’Economia Marica Cecilia Guerra ha fatto il punto della situazione: “Siamo di fronte una povertà nuova e su questa dobbiamo intervenire con urgenza. Mi batterò con tutte le mie forze affinché venga istituito il reddito d’emergenza già nel dl aprile. La partita si gioca in questi giorni, il dibattito è aperto”.
“C’è una certa resistenza di alcune parti politiche che pensano che le persone in difficoltà economica che hanno bisogno di essere assistite sono in questa condizione per colpa loro. In questo momento c’è bisogno di un aiuto temporaneo. Non possiamo pensare che chi non ha la possibilità di guadagnare in questo momento debba essere lasciato a se stesso”.
“Sono convinta che nel decreto aprile ci debba essere il reddito d’emergenza. C’è chi pensa che si debba puntare esclusivamente sulla distribuzione alimentare che non è adatta per alcune famiglie. Purtroppo la distribuzione alimentare ha uno stigma sociale molto forte. Va bene per persone ridotte all’emarginalizzazione”.