Riflessioni; Pandemia 2020 “Altro che Spagnola!”

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Pandemia 2020 “Altro che Spagnola!” di Marcella lo Russo

Durante questa esperienza memorabile (anche perché, a quanto pare, infinita) dell’epidemia mondiale ormai nota come Sars Covid-19, egregi ricercatori e storici ci hanno più volte ricordato che, dalla Spagnola all’AIDS, nel corso dei secoli sono “piombati”  sull’umanità disastri peggiori di quello in corso.

Eppure, il riflesso psico-sociale, sanitario, economico ed ambientale derivato dall’attuale emergenza sanitaria, ha lasciato quel duplice aspetto da valutare che non si è trovato, almeno in egual misura (o almeno considerando la percezione delle persone) in altre circostanze:  da una parte, le pessime condizioni economiche (e, quindi, anche psico-sociali) nelle quali sono “precipitati” piccoli-medi imprenditori (già “schiacciati” dalle multinazionali in tempi relativamente normali) e le precarie condizioni di un sistema sanitario trovato impreparato e, dall’altra, le mille opportunità che ogni crisi (come diceva Einstein) consente di sviluppare, almeno per quanti fanno o intendono fare della creatività l’arma vincente per risolvere i tanti problemi che ci angosciano.

Vero è, che il più grande potere dell’uomo non può che essere l‘informazione; non essendo stata, ammesso che possa, né univoca né assoluta, riguardo al Covid-19, non ha consentito, alla maggior parte della popolazione mondiale, di riorganizzare la propria vita, così come di creare prospettive future per sé e per la collettività.

D’altronde, siamo passati dall’essere costretti ad osservare determinate restrizioni limitanti la nostra stessa libertà di movimento, al fare paradossali file “chilometriche” con dubbi distanziamento e mascherine efficaci; dal non poter neanche baciare liberamente il proprio partner o dare l’ultimo saluto ad un congiunto passato ad altra vita, al prendere parte a convegni politici senza le consigliate misure  di sicurezza; dal seguire le indicazioni di celeberrimi scienziati, al “fai da te” suggerito da potenziali fake news  del popolo della rete e quant’altro!

Un fenomeno apparentemente sconosciuto (al di là di complottisti e negazionisti), può generare un naturale ed iniziale sgomento incontrollabile ma è l’incoerenza che ne segue ad impedire la massima libertà d’espressione di quanti vorrebbero tentare di “rialzare la testa” e cogliere l’occasione per contribuire alla creazione di un mondo diverso.

Si dice che una lezione serva per non fare più gli stessi errori…lo avremo capito?


Pubblicato su “I FATTI area metropolitana NORD” edizione di Settembre 2020


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