RIGOPIANO, COVID-19 il virus ferma la giustizia?

E si, è proprio il caso di dirlo, l’emergenza Covid-19 rischia di far slittare in avanti uno dei più grandi e delicati processi in corso.

Avv. Romolo Reboa

A denunciare il fatto è l’avvocato Romolo Reboa, difensore dei familiari di quattro vittime della sciagura dell’Hotel di Rigopiano, avvenuta il 18 gennaio 2017. 

La prima udienza preliminare si è svolta il 16 luglio 2019, diciassette mesi dopo il triste evento. Visto il grande numero di persone coinvolte, questa udienza, e quelle a seguire, si sono svolte nell’aula più grande a disposizione del Tribunale. Centinaia di persone popolavano l’aula, come dimostrano decine di video circolanti sul WEB,  tant’è che per molti avvocati è stato impossibile, non solo stare seduti di fianco ai propri assistiti, come prevedono le norme procedurali, ma  addirittura, non riuscire a trovare nemmeno un posto a sedere, impedendo di fatto di poter consultare in tranquillità i documenti necessari per seguire l’attività processuale.

I timori dell’Avvocato e dei suoi assistiti, stanno proprio in questo, assistere ad un rinvio del processo, perché gli spazi dell’aula non consentono il distanziamento richiesto dagli ultimi provvedimenti relativi all’emergenza Covid-19, i quali, prevedono il distanziamento sociale al fine di prevenire il diffondersi del virus.

Ed è per questo motivo che L’avvocato Reboa, chiede a gran voce che il processo, che si dovrà svolgere il prossimo 10 Luglio 2020, venga celebrato in altro luogo, come successo, per ragioni di inadeguate dimensione, nel recente caso della Costa Crociere, a Grosseto.

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Certamente spostare il processo in altre strutture, comporterebbe costi elevati, ma L’Avvocato Reboa, fa delle indagini ed individua e propone tre strutture di proprietà e disponibilità del comune di Pescara, quindi strutture che ridurrebbero di molto i costi, ovvero i Palazzetti dello sport PalaElettra 2, Pala Giovanni Paolo II e Fausto Scorrano.

L’appello a riprendere i lavori viene anche da Francesco D’angelo, fratello di una delle vittime di Rigopiano, il quale, al TG3 Regionale dice: “le soluzioni anti-covid per celebrare il processo di Rigopiano, il più importante dell’Abruzzo, ci sono, e noi siamo disposti ad adottarle, ma vogliamo che il processo preliminare si concludi e si fissi la calendarizzazione del Maxi Processo“.

Un processo giusto e rapido, non è l’aspettativa solo delle famiglie delle vittime che chiedono alla Magistratura di punire i colpevoli delle morti dei loro cari, ma è un diritto primario dell’imputato, specie di quello che ritiene che, all’esito del contraddittorio, risulterà innocente.” queste le parole dell’Avvocato Reboa.

Di seguito la lettera che L’avvocato Romolo Reboa, ha inviato tra gli altri al Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, al presidente del Tribunale di Pescara Gianluca Sarandrea e al sindaco di Pescara Carlo Masci.

CLICCA QUI -> Lettera dell’avvocato Reboa al Presidente del tribunale di Pescara


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