Dopo tante edizioni in cui ci siamo occupati dei luoghi abbandonati anche questa volta abbiamo dedicato spazio a questo settore, in particolare all’area dell’ex Snia della zona est di Roma
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Risanamento Ex Snia Viscosa di Roma, un percorso “arduo ma fattibile”
Lo scorso 13 febbraio c’è stato un incontro interessantissimo organizzato dal Consigliere del Municipio V, Cristian Belluzzo. L’incontro si è tenuto all’interno del vecchio opificio con ospiti importanti presentati da Angelo Zammuto, nostro collega del periodico mensile “I Fatti – Area Metropolitana“.
Tra i convenuti, oltre al consigliere Belluzzo erano presenti: Marco Bacchiocchi del Forum Russia/Italia e l’Architetto Mauro Mancini rappresentante della proprietà.
Dopo un primo saluto agli ospiti e una breve parola al Consigliere si è passati all’intervento esterno dell’Onorevole Francesco Figliomeni, Vicepresidente del Consiglio Comunale e Consigliere di Fratelli d’Italia; l’intervista è stata effettuata dal nostro collega Daniele Sale che subito ha chiesto all’Onorevole cosa pensa del fatto che queste aree siano da anni tenute all’abbandono.
Figliomeni ha subito fatto presente che purtroppo il tutto viene da una specie di “pigrizia” politica ed amministrativa che tra l’iter burocratico lunghissimo che esiste alla fine ci si ritrova con spese economiche pesanti e risorse umane terminate. Bisognerebbe ridurre i tempi per non mandare avanti ancora il degrado che in realtà ha bisogno di essere sanato.
Daniele Sale chiede poi all’Onorevole come si potrebbero evitare le occupazioni di queste zone per non portare il Comune a prendersene carico con regolazioni degli occupanti e spese extra. Figliomeni ha subito premesso che Fratelli d’Italia è da sempre contraria alle occupazioni, in quanto sono una piaga sociale e comportano esosi esborsi per risarcire i proprietari e quindi spese per la sistemazione dei luoghi; “le occupazioni non dovrebbero esserci – dice Figliomeni- ma in verità non ci sono alloggi per le famiglie in difficoltà, bisognerebbe avere aiuto governativo, regionale e comunale e chiedere loro più risposte dal punto di vista alloggiativo senza consumo di suolo, ci sono parecchie aree abbandonate che potrebbero essere utilizzate“.
L’ultima domanda fatta da Sale all’Onorevole è stata sul pensiero che lui stesso ha riguardo alle idee che nello scorso del precedente webinar erano state messe sul tavolo, sia sulla riqualificazione del luogo che sull’esproprio dell’area.
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Figliomeni ha risposto di essere favorevole ad un utilizzo sociale e al ripristino delle strutture per eventi ed altro, il tutto senza buttare via i resti ormai divenuti storici. Sempre si dovrebbe accelerare questa procedura per evitare speculazione edilizia e preservare l’architettura industriale storica.
Tornati al meeting nell’ex Snia, Zammuto ha introdotto Marco Bacchiocchi che insieme al consigliere Belluzzo ha avuto delle idee per quanto riguarda queste aree, e gli ha chiesto di raccontarle.
Nel suo intervento Bacchiocchi sottolinea la volontà di riuscire ad organizzare qualche cosa di socialmente utile proprio in un’area abbandonata.
“L’idea principale – dice Bacchiocchi- era quella di riuscire ad organizzare qualche cosa di socialmente utile in un’area abbandonata. Come forum avevamo in mente di fare una riunione forumistica nazionale andando a vedere una mostra sulla ex città Ucraina vicino a Chernobyl, Pripyat. Mostra organizzata dall’associazione I luoghi dell’abbandono che si svolgeva in Veneto. Il Covid però lo ha impedito quindi – continua- abbiamo preso contatto con Davis Vezzaro Proprietario di quella mostra, ed abbiamo pensato di farla a Roma, ed eccoci qui”.
Zammuto passa poi la parola al Consigliere Comunale chiedendogli come sia nata la sua idea e perchè proprio in questa area.
Il consigliere racconta appunto che sin da bambino aveva visto questo luogo come quello abbandonato ed ha voluto contattare la Proprietà per capire la loro volontà dato che qui si è a due passi dal centro e sarebbe bello e che divenisse un punto di discontinuità infatti, come lecito, la proprietà auspica di farne strutture commerciali ed abitazioni residenziali di contro, per il Consigliere, giudicando comunque belle e legittime le ragioni della proprietà, cita una frase romana, “sono belle ma non ballano”, e sottolinea come sarebbe ottimo avere qui servizi comodi come laboratori artigianali, luoghi per esposizioni o incontri.
Parlando con il tecnico della proprietà, l’arch. Mancini, il Consigliere Belluzzo ha trovato consenso alla sua idea e questo lo fa ben sperare di trovare, sempre con rispetto reciproco, una soluzione di accordo che da più di 70 anni tiene in sospeso il tutto.
Dopo una breve presentazione, si passa all’intervista all’Architetto Mancini che, come abbiamo detto, rappresenta la Proprietà.
All’architetto gli si domanda quale sia realmente la posizione della Proprietà rispetto al futuro di quest’area e lui risponde dicendo che chiaramente loro hanno delle finalità diverse, rispetto alla qualificazione proposta da Boccuzzi. Vorrebbero riavere riscontri economici visto che chi investe lo fa per poi guadagnarci qualcosa, ed è legittimo; questo anche se, costruire centri commerciale e abitazioni, non combacino con le esigenze della popolazione del posto.
“Bisognerebbe trovare una soluzione cercando di venirsi incontro rispettando le necessità di entrambi le parti” sottolinea l’architetto.
Nel finire le altre due domande poste all’Architetto Mancini sono state su come l’idea di Belluzzo lo abbia portato ad elaborare una bozza di progetto e di come la proprietà potrebbe dare una risposta positiva all’idea e, planimetrie alla mano, spiega come anche lui è del parere di tentare la riqualificazione e riproporre la fabbrica così come era perché potrebbe rappresentare, in futuro, un utilizzo storico della zona.
Un edificio molto grande, spiega, ed altri piccoli intorno possono rappresentare l’ideale per manifestazioni, musei, mostre permanenti ecc… luoghi adatti anche per il turismo locale, di contro si potrebbe pensare ad un esproprio che andrebbe bene per la Proprietà la quale recupererebbe le spese di tanti anni, oppure attraverso un confronto reale tra pubblico e privato, insomma, un percorso “arduo ma fattibile” quello che aspetta all’architetto nel prossimo futuro.
Sul finire del suo intervento il rappresentante della proprietà ribadisce e sottolinea l’importanza delle parole dette da Figliomeni nel suo intervento ovvero, che abbiamo purtroppo lungaggini burocratiche che potrebbero bloccare tutto, e questo sarebbe un peccato, ed auspica quindi che si crei una sinergia tra le parti in modo da definire un futuro migliore alla zona. D’altronde l’architetto, come ha avuto modo di sottolineare in altre occasioni, ha ribadito come la grandezza degli edifici può garantire sia rientri per il sociale che per la proprietà, si possono avere edifici per eventi, luoghi artigianali e servizi pubblici ed anche strutture per ristoro, centro commerciale ed abitazioni, tutto insieme sarebbe un giusto epilogo.
L’avvenimento termina con l’ultima parola al Consigliere Cristian Belluzzo che ringrazia la proprietà per aver permesso di fare questo evento all’interno della loro area, e auspica che quanto prima “pubblico” e “privato” possano trovare una soluzione per gestire e lavorare insieme e fare ciò che serve al quartiere, magari inserirci di tutto, come ha detto l’Architetto, e vedere al più presto i lavori iniziati senza attendere altri decenni.
L’evento è pubblicato su YouTube e si attende un altro incontro, speriamo a breve, magari per vedere “rinascere la sfinge dalle proprie ceneri” (la ex Snia).
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